Two complementary tools for financial risk analysis: the volatility cone visually projects the possible future trajectories of a portfolio through confidence bands, while Value at Risk (VaR) numerically quantifies the maximum expected loss over a specific time horizon.
The cone answers the question “how far can we go?”, while VaR responds to “how much can we lose?”. Their integration within advanced technological platforms transforms mathematical complexity into operational insights, enabling more sophisticated financial advisory and effective risk communication.
Due strumenti complementari per l'analisi del rischio finanziario: il cono di volatilità proietta visivamente le possibili traiettorie future di un portafoglio attraverso bande di confidenza, mentre il Value at Risk (VaR) quantifica numericamente la perdita massima attesa su un orizzonte temporale specifico.
Il cono risponde a "fin dove possiamo spingerci?", il VaR a "quanto possiamo perdere?". La loro integrazione in piattaforme tecnologiche avanzate trasforma la complessità matematica in insights operativi, abilitando una consulenza finanziaria più evoluta e una comunicazione efficace del rischio.
Giugno ha premiato il rischio selettivo e punito l’approccio generalista. I vincitori sono stati i temerari che hanno scommesso su Fintech, Corea e convertibili; gli sconfitti, coloro che confidavano nella stabilità dei governativi e nella difesa dei mercati emergenti asiatici. I segnali macro restano misti, e il mercato, più che cercare una direzione, pare stia scegliendo una narrazione.
Performance contribution is an essential tool for analyzing the real weight of each component of the portfolio on the final results, going beyond simple overall performance. Unlike attribution, which compares with benchmarks, contribution captures actual contributions, making it ideal for personalized advice.
With MiFID II requiring increasingly transparent reporting, this analysis is becoming a professional standard. Through metrics such as MWRR, TWRR, and percentage performance contribution, advisors can identify the true drivers of performance and communicate with scientific precision to clients, transforming advice into a data-driven service based on quantitative evidence.
La performance contribution è lo strumento essenziale per analizzare il peso reale di ogni componente del portafoglio sui risultati finali, andando oltre il semplice rendimento complessivo. A differenza dell'attribution, che confronta con benchmark, la contribution fotografa i contributi effettivi, risultando ideale per la consulenza personalizzata.
Con MiFID II che richiede rendicontazione sempre più trasparente, questa analisi diventa uno standard professionale. Attraverso metriche come MWRR, TWRR e performance contribution percentuale, i consulenti possono identificare i veri driver della performance e comunicare con precisione scientifica ai clienti, trasformando la consulenza in un servizio data-driven basato su evidenze quantitative.
Nel sistema di vigilanza italiano, l’OCF presidia con rigore l’attività dei consulenti finanziari autonomi, imponendo un regime informativo stringente e articolato. Il report periodico richiesto dall’Organismo non è un mero adempimento formale, ma un esercizio complesso di accountability operativa, che riflette la qualità e la coerenza della consulenza offerta. In questo contesto, FIDAworkstation si propone come infrastruttura tecnologica evoluta: automatizza la generazione del report OCF, integra la compliance nei processi decisionali e garantisce tracciabilità e precisione documentale. Un alleato strategico per trasformare l’obbligo regolamentare in leva di autorevolezza professionale.
Nel mese di maggio, i mercati azionari globali hanno registrato un forte slancio, trainati principalmente dai settori tecnologico e dell’intelligenza artificiale. L’andamento ha evidenziato una crescente selettività settoriale e una marcata divergenza geografica, con alcune economie asiatiche in netta evidenza. La tecnologia e l’innovazione si sono confermate al centro dell’attenzione degli investitori, mentre settori tradizionalmente difensivi, come l’healthcare e il biotech, hanno mostrato segnali di debolezza. Il comparto obbligazionario ha continuato a soffrire per l’inerzia delle politiche monetarie restrittive, sebbene alcune nicchie come i convertibili abbiano offerto spunti positivi. Sul mercato valutario sono emerse tensioni, con flussi divergenti tra valute sviluppate ed emergenti. In questo scenario, l’adozione di strategie flessibili e una selezione attiva restano strumenti chiave per navigare la transizione dei mercati.