Meglio investire in Btp o obbligazioni bancarie nel 2025? Scopri rischi, rendimenti e quale scelta conviene davvero ai risparmiatori
Nel panorama degli investimenti obbligazionari, i risparmiatori italiani tendono a considerare titoli di stato, in particolare Btp, e obbligazioni bancarie come strumenti intercambiabili, accomunati da una presunta sicurezza implicita. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela differenze sostanziali che incidono sul rischio e sulla protezione dell’investitore.
Nel 2024, i fondi azionari settoriali finanziari hanno ottenuto performance straordinarie, con l’indice Fida FFI Az Sett Finanza (Globale) in rialzo del 31% e una volatilità relativamente contenuta. Il settore ha superato intelligenza artificiale e tecnologia grazie a margini migliorati per le banche, un aumento delle operazioni di M&A (16,9 miliardi di dollari in Italia) e commissioni in crescita per le banche d’investimento.
Il settore dei beni di consumo secondari è in crescita nonostante l'inflazione del 2024. I consumatori, soprattutto nei paesi più ricchi, continuano a privilegiare prodotti non essenziali ma simbolo di status e qualità. Eventi come il Natale e il Black Friday stimolano la domanda, che si concentra su beni di lusso e alta gamma, seppur in calo rispetto al passato.
Gli investitori italiani hanno sempre mostrato una predilezione per i Btp e le obbligazioni. L’introduzione di asset apparentemente più audaci potrebbe migliorare il profilo di rischio-rendimento grazie ai soli benefici delle decorrelazioni. Una diversificazione efficace però è difficilmente attuabile senza strumenti del risparmio gestito.