Un mondo in piena evoluzione che richiede approcci flessibili
I fondi caratterizzati da politiche di investimento rispettose di principi etici hanno ormai una storia piuttosto lunga anche se solo ultimamente hanno raggiunto una popolarità da farli a ragione considerare un trend di mercato.
FIDA segue da sempre l’evoluzione di questo settore da quanto venivano definiti semplicemente fondi etici, poi SRI ed infine recentemente ESG.
Questi ultimi il cui acronimo (Environmental, Social, and Governance) richiama la sostenibilità in senso ampio, in diverse maniere includono nelle scelte di investimento criteri ambientali, socieli e di governance.
Pur non entrando troppo nel merito in questa sede occorre tenere presente almeno due aspetti nella definizione e individuazione degli strumenti con caratteri di “eticità”.
Se da un lato i prodotti la cui politica di investimento ed il posizionamento sono esclusivamente orientati ad obiettivi di tipo etico si possono considerare etici per eccellenza, dall’altro qualunque politica può essere integrata con principi diversi dal mero risultato economico. Questa scelta è progressivamente sempre più diffusa e procede di pari passo con l’intensità della pressione da parte di istituzioni e stakeholder in generale.
Un ragionamento non eludibile riguarda poi il contenuto dell’eticità, il quale un po’ superficialmente è considerato univoco, ma che a ben vedere riguarda qualunque scelta di investimento che abbia obiettivi non immediatamente utilitaristici. Da questo punto di vista il mercato non ha colto questa opportunità e si presenta piuttosto omogeneo con qualche eccezione importante come i fondi di stile islamico. Pare peraltro che questo approccio, con tutte le contraddizioni e gli interessanti spunti di riflessione che potrebbe portarsi dietro, non sia per ora destinato ad evolversi ulteriormente.
FIDA ha seguito l’evoluzione del mercato affrontando il tema in maniera duplice, con la classificazione e con la realizzazione di categorie specifiche.
In origine le categorie specifiche, tutte azionarie, raggruppavano strumenti con politiche di investimento quasi esclusivamente orientate ad obiettivi di tipo etico. Con l’evoluzione del mercato la caratteristica ESG è diventata sempre più una specificazione di politiche di investimento tradizionali e le categorie si sono moltiplicate diventando più articolate e composite.
CATEGORIE FIDA |
Azionari Settoriali – Energie Alternative |
Azionari Tematici – Ecologia e Ambiente |
Azionari Tematici – Investimenti di Stile Islamico |
Azionari Tematici – Socialmente Responsabili (Area Euro) |
Azionari Tematici – Socialmente Responsabili (Asia Pacifico) |
Azionari Tematici – Socialmente Responsabili (Europa) |
Azionari Tematici – Socialmente Responsabili (Globale) |
Azionari Tematici – Socialmente Responsabili (Mercati Emergenti) |
Obbligazionari Tematici – Euro Corporate Socialmente Responsabili |
I prodotti definiti “Socialmente responsabili” rispondono alla concezione più comunemente accettata di ESG, attenti pertanto ad ambiente, equità sociale e governance, ma, come detto, soprattutto gli investimenti di tipo islamico ed anche quelli orientati ad “ecologia ed ambiente” o alle “energie alternative” possono essere considerati della stessa natura se si affronta l’argomento da un punto di vista più generale.
Come accennato, la vocazione etica sta diventando progressivamente una caratteristica aggiuntiva che si sovrappone alle altre senza necessariamente dare origine a segmenti specifici di mercato che giustificano la creazione di categorie. E’ proprio per questo motivo che nel sistema FIDArating la classificazione si affianca alle categorie con definizioni ad hoc nell’ambito dei settori e dei sotto-settori.
Anche in questo caso accanto alla caratterizzazione comune di ESG si affiancano i settori specificatamente legati all’ambiente ed alle energie alternative così come il tema del rispetto di principi religiosi con lo stile islamico.
SETTORI/SOTTO-SETTORI |
Ecologia e ambiente |
Stile islamico |
Energie alternative |
ESG |
Dal punto di vista operativo, infine, il sistema FIDA si basa sull’analisi della documentazione fornita dalle società di gestione al fine di cogliere la continuità della vocazione gestionale e considera solo in via eccezionale le caratteristiche puntuali dei portafogli sottostanti. Non sono invece efficaci le analisi quantitative utili come strumento di verifica per le altre caratteristiche della politica di investimento.