Il mondo dei fondi è ormai complesso e variegato con un’offerta in grado di soddisfare le esigenze di tutti i risparmiatori e investitori. E’ possibile infatti trovare prodotti diversificati, adatti a coloro che vogliono affidarsi ai gestori per le scelte di asset allocation e prodotti molto focalizzati estremamente utili a coloro che vogliono costruirla invece in modo autonomo; ci sono prodotti passivi e prodotti attivi, gestioni che si distinguono per il mercato in cui investono e quelle che si distinguono per il tema che li caratterizza. Anche, infine, il tipo di strategia è diventato un elemento di differenziazione non trascurabile.
All’estrema varietà dell’offerta corrisponde però un’analoga difficoltà nelle procedure di selezione che implicano l’analisi di un universo molto ampio e non possono essere realizzate senza strumenti adeguati in grado di guidare la ricerca verso insiemi di prodotti più ridotti.
La classificazione dei fondi e la costruzione di categorie omogenee, è diventato così lo standard sia per i professionisti che per gli investitori finali. Le categorie permettono infatti di confrontare i prodotti concorrenti, caratterizzati da politiche di investimento analoghe e/o che si propongono di soddisfare le medesime esigenze.
Il processo di analisi degli strumenti di risparmio gestito si struttura generalmente in 3 parti:
- La classificazione;
- La categorizzazione;
- Il rating;
La classificazione prende in considerazione i più importanti elementi della politica di investimento, tra i quali, l’asset class di riferimento, l’area geografica, il settore merceologico, la tipologia di strumenti in portafoglio e l’esposizione valutaria.
Le categorie (ad esempio queste…), necessariamente molto numerose – attualmente i sistemi più validi ne contano almeno 200 – rappresentano la totalità delle asset class, o più precisamente, dei segmenti di mercato tra i quali oggi l’investitore può organizzare il portafoglio.
Il rating, calcolato periodicamente, è studiato per valutare l’andamento dei fondi all’interno della categoria di appartenenza. I fondi preferibili sono considerati quelli che hanno dimostrato migliori caratteristiche di rendimento e rischio rispetto ai prodotti concorrenti più diretti.
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