Cosa sono le misure di sostegno al mercato interbancario tornate sotto i riflettori della BCE
La condizione necessaria affinché un sistema bancario esista e funzioni è che la liquidità circoli fra le banche, cioè che ogni istituto trovi una controparte disposta a cedere liquidità a scadenze per le quali ha necessità di un reintegro, ad esempio in seguito ad un prestito erogato.
Le medie dei tassi ai quali avvengono i prestiti con scadenze tra la settimana e l’anno formano la serie dei tassi Euribor.
Se nel sistema bancario viene a mancare la fiducia reciproca le banche faticano prestarsi denaro. La crisi di liquidità a cui vanno incontro può arrivare, in casi estremi, a determinare fallimenti con successivi effetti a catena.
LTRO
Uno dei meccanismi per reagire a questo fenomeno è chiamato LTRO, Long Term Refinancing Operation (Piano di Rifinanziamento a Lungo Termine). Si tratta di un’operazione di mercato aperto che si concretizza in un’asta di liquidità con cui la Banca centrale offre ad un certo tasso tutto il denaro desiderato alle banche che ne fanno richiesta.
Nel caso europeo, a fronte del prestito, le banche beneficiarie sono tenute a pagare un tasso pari all’Euribor più un piccolo spread e ad offrire un collaterale per garantire il credito ottenuto, rappresentato necessariamente da asset presenti nella lista degli eligibles elaborata dalla Banca centrale. Stimolare le banche ad acquistare titoli di Stato come collaterale, nonché come investimento per impiegare i fondi, premette inoltre di sostenere i corsi di questi ultimi, di abbassarne i rendimenti e pertanto di contenere il costo del finanziamento pubblico.
In realtà, non si tratta di una novità assoluta, in quanto, entro determinate modalità, l’operazione viene realizzata mensilmente per fornire liquidità al sistema con scadenza a tre mesi. Ciò che rende “straordinario” il piano, è la sua durata pluriannuale: ad esempio le due emissioni effettuate sotto Draghi, nel 2011 e nel 2012, hanno avuto scadenza nel 2015.
Queste ultime peraltro hanno permesso alle banche di migliorare i loro conti anche in previsione dell’applicazione dei più severi requisiti dell’EBA. Parte delle somme da LTRO è stata infatti impiegata sia per riacquistare le proprie obbligazioni più onerose abbassando il costo del debito che per investire in titoli di Stato con rendimenti ben più alti del costi del finanziamento.
TLTRO
I TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operations) sono un altro strumento utile a rendere ulteriormente accomodante la politica monetaria. Anch’esso si realizza attraverso un’asta con cui vengono erogati prestiti alle banche di lunga durata, con l’obiettivo però – ed è qui la differenza – di mirare a finanziare determinate categorie di debitori.
le recenti emissioni della BCE hanno durata quadriennale ad un tasso poco superiore a quello di riferimento, ma che può scendere anche al livello del tasso sui depositi (oggi negativi di 40bp) con la conseguenza che la BCE si ritroverebbe a pagare le banche per prestare dei soldi alle stesse. L’importo che le banche possono prendere in prestito è però commisurato ai prestiti che queste hanno concesso alle categorie obiettivo del provvedimento, famiglie ed imprese non finanziarie (escludendo però i prestiti alle famiglie per gli acquisti di abitazioni per non alimentare una bolla immobiliare). È evidente l’intenzione di stimolare i prestiti bancari e all’interno dell’economia reale.
La sua efficacia è naturalmente legata all’esistenza di una domanda di credito senza la quale è inutile aumentarne la disponibilità. Inoltre un’agevolazione così remunerativa potrebbe rendere meno severa la selezione dei destinatari.