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Tra i settori trainanti del Vecchio continente, l’immobiliare
FIDArating:
Azionari settoriali – Immobiliare (Europa)
Politica d’investimento
Con queste premesse è stata fatta una scansione della categoria FIDA Azionari Settoriali – Immobiliare (Europa) dalla quale è risaltato il comparto Oddo Immobilier (vai alla scheda del fondo su FondiDOC ).Il Fondo punta a sovraperformare l’indice di riferimento (FTSE EPRA/NAREIT Eurozone Capped Index Net TRI) al netto delle commissioni di gestione effettive, in un orizzonte temporale di almeno cinque anni, tramite l’investimento in azioni di società immobiliari dell’area euro. Per raggiungere l’obiettivo, il gestore del fondo seleziona titoli immobiliari mediante una politica che discrimina in base alle aree geografiche ed ai settori immobiliari, ossia residenziale, commerciale, industriale ed altri.Il fondo con una capitalizzazione di circa 291 milioni di euro può investire i suoi attivi tra l’80 e il 100% del suo patrimonio in azioni di società immobiliari o legate al settore immobiliare, di società aventi sede legale nell’area euro (l’esposizione ad azioni di società aventi sede legale in paesi non appartenenti all’area euro è limitata al 20% di cui non oltre il 5% a paesi non europei, mentre i paesi emergenti non sono autorizzati), con qualsiasi capitalizzazione. Più precisamente il 95% del portafoglio di azioni deve essere costituito da titoli large e mid cap (minimo 150 milioni). Il fondo può inoltre assumere un’esposizione variabile tra lo 0 ed il 20% in titoli a reddito fisso.La Società di gestione non fa esclusivamente e sistematicamente ricorso alle valutazioni delle agenzie di rating, ma elabora anche la propria analisi interna.Il Fondo può investire in strumenti finanziari derivati negoziati su mercati regolamentati, organizzati o over-the-counter francesi o di altri paesi al fine di coprire e/o esporre il portafoglio al rischio azionario o di cambio entro il limite del 100% del patrimonio.
Analisi storica
Il fondo è stato emesso nel 1989 e quindi vanta quasi trenta anni di storia. Dal lancio ad oggi il fondo ha fornito un rendimento di circa il 1220% che annualizzato corrisponde circa al 9%, in linea con il lungo periodo ed il mercato di riferimento che è cresciuto moltissimo. Essendo legato al mercato immobiliare, il fondo ha visto una crescita lineare per i suoi primi 15 anni di vita, vi è poi stato un incremento esponenziale al crearsi della bolla speculativa immobiliare del 2008 e successivamente un pesante crollo di circa il 67%. Da marzo del 2009 in poi il fondo non ha masi smesso di crescere fatta eccezione per qualche breve correzione nel 2016.
Scendendo nel dettaglio delle statistiche, il prodotto ha realizzato nel lungo termine (10 anni), una performance del 127% con una volatilità, vicina al 17%; tale dato deve tener conto in ogni caso che nel periodo considerato è compresa ancora parte della discesa del mercato di riferimento a causa dello scoppio della bolla speculativa. Lo scenario a cinque anni invece ha visto un rendimento superiore al 96% accompagnato ad una volatilità del 12% con un rapporto rendimento-rischio misurato dall’indice di Sharpe pari ad 1.21. Nel breve termine (1-3 anni) si sono riconfermati i buoni risultati maturati nel quinquennio, con rendimenti superiori ai rischi sopportati.
Un occhio di riguardo necessita il draw down a 10 anni che è stato considerevole (45% circa) complice primariamente la coda della grande crisi del 2008, ma se si considera l’intera recessione esso ha superato il 60%.
In generale tutto il settore è stato caratterizzato da una volatilità piuttosto bassa dovuta in parte al sostegno della BCE attraverso la sua politica espansiva e da rendimento più che modesti dovuti alla ripresa del mercato immobiliare.
Analisi competitiva
Analizzando il fondo e confrontandolo con il benchmark dichiarato dai gestori si evince una quasi totale aderenza alle performance all’indice di riferimento, con un lieve scostamento in negativo fatto segnare nell’ultimo anno (-1.07%).
Spostando invece il raffronto con gli altri fondi della categoria, quello selezionato risulta essere tra i migliori a livello assoluto posizionandosi sempre nel primo o secondo quintile per tutti i parametri di riferimento e su tutti gli orizzonti temporali.
Va fatto notare, in particolare, l’andamento del fondo a tre ed a cinque anni rispetto ai competitor, esso infatti ha brillato sia per rendimento che per livello di rischio risultando concretamente il migliore a livello complessivo.
Giudizio
Lo strumento ha senza dubbio nel tempo favorite di condizioni di mercato assai favorevoli che hanno dato sostegno all’intero settore. Non sapendo se tali condizioni continueranno a permanere in futuro anche dopo l’aumento dei tassi della BCE, considerando anche le situazioni in alcuni casi precarie di alcuni Paesi dell’Europa meridionale quello che si può evincere è che per il momento il settore immobiliare europeo sembra godere di buona salute e non da segnali di cedimento.
In una simile prospettiva un prodotto finanziario come questo, accessibile a tutti e con costi abbastanza contenuti potrebbe risultare una soluzione piuttosto appetibile per chi si voglia affacciare al mercato azionario con una certa avversione al rischio.
Il consiglio è quello di inserire all’interno del proprio portafoglio quote di questo fondo solamente dopo aver realizzato un’accurata diversificazione geografica e considerando un orizzonte temporale di investimento almeno quinquennale.
Costi e struttura del comparto
La classe proposta è l’unica di quelle ad accumulazione dedicata agli investitori retail che non possiede alcun vincolo di investimento minimo iniziale.
Il fondo prevede una commissione di sottoscrizione massima del 4% applicabile alla quota acquistata dall’investitore, applicata a discrezione del distributore.
Le commissioni di gestione e amministrazione alla classe “CR” sono applicate per un’aliquota massima dell’1.80%.
Le commissioni di performance sono previste e sono pari al 20% calcolato sull’extra-rendimento, se realizzato, tra il fondo ed il suo benchmark.
Infine le transaction fees sono applicate sulle azioni: a seconda dei mercati, con un massimo dello 0,50% imposte comprese e un minimo di 7,50€ IVA esclusa per i titoli francesi o 50€ per le azioni estere. Sulle obbligazioni: 0,03% imposte incluse con a minimo di 7.50€ IVA esclusa. Gli strumenti del mercato monetario e derivati non sono soggetti ad alcuna commissione.
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