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Giulio Peraldo
10 Settembre 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Stimare le perdite future: il Value at Risk

L’analisi del rischio di un portafoglio finanziario è l’attività che ha come obiettivo l’identificazione delle possibili perdite future analizzando il comportamento del valore degli asset nel passato, tramite la quantificazione di una serie di misure di rischio che hanno l’obiettivo di sintetizzare numericamente l’effettiva rischiosità di uno o più strumenti. Tra queste misure, sicuramente la
analisideviazione standardEducationalIndicatoreinvestitori informatiMonte CarlorischiosimulazioniValue at Riskvolatilità
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Giulio Peraldo
28 Agosto 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Capire la volatilità: la Deviazione Standard e il Downside Risk

Valutare il rischio di un andamento inatteso dei rendimenti di un investimento è uno dei compiti più complessi di un’analista. I fattori che possono influenzarne l’andamento sono molteplici, e spesso molto difficili da prevedere. Trovare una giusta misura della volatilità, o variabilità dei rendimenti, diventa quindi fondamentale. La soluzione più comunemente adottata è l’utilizzo di
analisidownside riskEducationalIndicatoreindice di Sharpeinvestitori informatirischiosemivarianzavolatilità
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Ufficio Studi
7 Agosto 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

La misurazione del rischio di un investimento

Nel processo di selezione degli investimenti più adatti alle esigenze di un individuo, assume un ruolo fondamentale comprendere quali sono le attese riguardanti l’andamento futuro di tale impiego. Nel valutare questi aspetti, due fattori fondamentali sono generalmente considerati: il rendimento atteso, cioè la resa che l’investitore crede di poter ottenere dall’investimento in esame, e il
analisidownside riskdrawdownEducationalESExpected ShortfallIndicatoreinvestitori informatirischioShortfallValue at RiskVARvolatilità
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Giulio Peraldo
29 Giugno 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Information Ratio: come misurare le capacità di un gestore

L’Information Ratio (IR) è tra gli indicatori RAPM (Risk Adjusted Performance Measures) più interessanti e significativi per un investitore, soprattutto nell’ambito del risparmio gestito.  Questo indice permette infatti di misurare la capacità di un gestore di sovraperformare il benchmark in maniera costante, elemento cruciale nella valutazione di un fondo attivo. In questo articolo entreremo nel
analisibenchmarkEducationalformulaIndicatoreInformation Ratioinvestitori informatiperformanceRAPMrischioTEVvolatilità
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Ufficio Studi
23 Aprile 2020 / Pubblicato il RESEARCH

I settori difensivi alla prova del COVID: chi ha reagito meglio

In momenti di tensione dei mercati finanziari l’investitore che non vuole esporsi ad eccessive o finanche insostenibili oscillazioni di valore del proprio portafoglio generalmente opta per una componente maggiore di titoli appartenenti a settori detti “difensivi”, ovvero di quelli a domanda rigida o comunque caratterizzati da una certa stabilità degli utili rispetto al ciclo economico,
analisiAzionariodrawdownindici ffiinvestitori informatiperformancesettore energiasettore finanziariosettore telecomunicazionivolatilità
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Giulio Peraldo
27 Marzo 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Misurare le performance attraverso l’indice di Modigliani

Tra le Risk Adjusted Performarce Measure (RAPM) l’indicatore più ripreso e modificato è sicuramente l’indice di Sharpe. Tra le sue trasformazioni più significative una in particolare, l’indice di Modigliani, permette di confrontare il rendimento di diversi strumenti parificandone il livello di rischio rispetto ad un benchmark comune. L’indice di Modigliani (o di Modigliani-Modigliani) è una
analisibenchmarkEducationalIndicatoreindice di Modiglianiinvestitori informatiperformanceRAPMvolatilità
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Giulio Peraldo
27 Febbraio 2020 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Gli indici di Sharpe e Sortino

Tra le cosiddette RAPM (“Risk Adjusted Performance Measures”) la più diffusa e semplice è certamente l’indice di Sharpe. È un indice di efficienza che misura il premio per il rischio remunerato dallo strumento per ogni unità di volatilità subita. Ideato dal premio Nobel per l’economia William F. Sharpe nel 1966, è basato a livello teorico
analisidowside riskIndicatoreindice di Sharpeindice di Sortinoinvestitori informatiperformanceRAPMvolatilità
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Monica Zerbinati
11 Giugno 2018 / Pubblicato il FIDArating analysis, RESEARCH

FIDArating – Giugno 2018

    Concluse le analisi mensili sui dati aggiornati a fine maggio 2018.     Classifiche definite dalla forte volatilità, che determina alti e bassi piuttosto marcati con particolare riguardo agli asset azionari. Dal punto di vista geografico si sottolinea un buon allungo di Cina, Norvegia, Stati Uniti e Canada, mentre l’analisi settoriale premia i
AUDBiotechCHFClassificheFIDAratingFondiITLong-shortRankingRoboticsUSDvolatilità
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Ufficio Studi
7 Maggio 2018 / Pubblicato il FIDA Fund Focus

Zenit Megatrend I – 07/05/2018

Una gestione made in Italy per cavalcare i trend mondiali Politica d’investimento Il fondo, gestito attivamente dalla milanese Zenit Sgr (vai alla scheda del fondo su FondiDOC ), appartiene alla categoria FIDA “Azionari Globali (Mercati Emergenti e Sviluppati) – Large & Mid Cap”. Costituito nel 2002 si pone l’obiettivo di generare un extra rendimento rispetto
azionari globaliDIVERSIFICAZIONEfondofunditalianolarge & mid capmercatovolatilità
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Ufficio Studi
5 Aprile 2017 / Pubblicato il EDUCATIONAL

Information Ratio e volatilità, relazione solo apparente

Come più volte illustrato, l’Information Ratio si colloca nel gruppo delle misure di performance corrette per il rischio (le cosiddette RAPM). Tuttavia, se a livello teorico tale parametro può essere spiegato agevolmente definendolo come il rapporto fra l’extrarendimento del portafoglio rispetto al benchmark (Tracking Error) e la volatilità di tale differenza (Tracking Error Volatility), dal
Information Ratiovolatilità

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