Una gestione made in Italy per cavalcare i trend mondiali
Politica d’investimento
Il fondo, gestito attivamente dalla milanese Zenit Sgr (vai alla scheda del fondo su FondiDOC ), appartiene alla categoria FIDA “Azionari Globali (Mercati Emergenti e Sviluppati) – Large & Mid Cap”. Costituito nel 2002 si pone l’obiettivo di generare un extra rendimento rispetto ad un benchmark composto per l’85% dal MSCI World Local e per il 15% dall’ICE BofA Merrill Lynch Constant Maturity 3 Months. Per fare ciò, il fondo investe prevalentemente nel capitale di società di tutto il mondo, sia direttamente che attraverso l’acquisto di altri fondi che in taluni casi possono anche essere flessibili o bilanciati. In linea di massima vengono prediletti i Paesi sviluppati, ma l’esposizione alle economie emergenti è consentita anche in misura significativa. Non è prevista la copertura del rischio valutario ed è concessa una leva finanziaria massima pari a 2.
Attualmente, il portafoglio è composto per una quota importante da altri fondi azionari e l’esposizione valutaria è rivolta quasi esclusivamente verso euro e dollaro americano.
Analisi storica
Come noto, i mercati globali nei quali investe il fondo sono in crescita dal 2009, con qualche battuta d’arresto circoscrivibile quasi esclusivamente al 2011 ed al biennio 2015-16. Allo stesso tempo il periodo è stato caratterizzato da una volatilità relativamente contenuta. Tali condizioni hanno permesso alla categoria a cui Zenit Megatrend appartiene di mettere a segno dei buoni risultati, dell’ordine del 8-10% annuo in media. La classe I, lanciata nel 2012, ha sempre prodotto rendimenti annuali positivi, sopportando una volatilità particolarmente bassa, caratteristica, questa, che lo distingue dagli altri fondi della categoria. Le profonde correzioni sui principali listini tra febbraio e marzo costituiscono una buona occasione di acquisto sulla debolezza, e la capacità della Sgr nella gestione del rischio, comprovata dai risultati storici, rappresenta un plus, ora che i mercati stanno riscoprendo la volatilità.
Analisi competitiva
Confrontando il fondo con i competitor (fonte FIDAworkstation Plus, provala gratuitamente!) salta immediatamente all’occhio l’ottimo livello del rischio, tra i più contenuti della categoria. L’indice di volatilità si posiziona nel primo quartile negli orizzonti temporali a medio/lungo termine ed anche sugli orizzonti più brevi continua a fornire ottimi risultati. Il rendimento non è stato tra i migliori del comparto negli archi temporali maggiori, ma nell’anno corrente il fondo ha sovraperformato rispetto ai competitor. Nell’ultimo anno è migliorato anche il rapporto rendimento/rischio, misurato attraverso gli indici di Sharpe e di Sortino, entrambi posizionati nel secondo quartile del campione.
Costi e struttura del comparto
Il comparto si divide in due classi: I e R. Diversamente da quanto si potrebbe intuire, la prima non è riservata esclusivamente agli investitori professionali, ma è disponibile anche per coloro che sottoscrivono le quote in modalità “execution only”, ossia senza la valutazione e profilazione di un intermediario. La classe R, invece, è disponibile per tutte le categorie di investitori. La commissione di gestione è pari all’1% annuo per la classe I ed al 2,50% per la classe R, mentre la performance fee è pari al 20% della differenza tra l’incremento percentuale del valore della quota del fondo e il suo benchmark di riferimento, per entrambe le classi. Viene applicata una commissione di sottoscrizione del fondo pari al 2% sulle somme lorde versate per la sola classe R. Inoltre sempre per la medesima classe è previsto un eventuale prelievo a fronte di rimborsi di quote per una ammontare del 3% del rimborso, tale aliquota è decrescente e si azzera dopo il terzo anno.
Giudizio
Il fondo Zenit Megatrend I si presenta quindi alla luce degli ultimi avvenimenti come una soluzione di investimento che potrebbe fornire buoni ritorni agli investitori mantenendo al contempo un basso grado di volatilità. Lo strumento è di per sé molto diversificato dato che investe in quote di altri fondi azionari dello stesso comparto, ma va ricordato che si tratta di un OICR ad alta componente azionaria, che quindi presenta per sua stessa natura un rischio intrinseco consistente. L’indicatore di rischio-rendimento (SRRI) ha un valore di 5 su una scala che va da 1 a 7, ragion per cui uno strumento finanziario di questo tipo va sempre incluso all’interno di portafogli ben diversificati di investitori con un’adeguata propensione al rischio ed un orizzonte temporale di riferimento di 5-7 anni.
Si segnala poi che il comparto non prevede la distribuzione dei proventi, che vengono invece sistematicamente reinvestiti nella gestione. Pertanto non rappresenta uno strumento idoneo per coloro che desiderino una rendita periodica.
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