Head of R&D di FIDA, Finanza Dati Analisi, coordina le attività di ricerca-sviluppo e formazione del gruppo (FIDAmind). Sviluppa metodologie quantitative per l'analisi di portafoglio, di strumenti e mercati finanziari. Negli anni precedenti ha collaborato con ADB S.p.A occupandosi della gestione del settore Banche Dati e dell’Uffico Studi. Giornalista pubblicista collabora con testate editoriali.
Il confronto tra fondi speculativi italiani e FIA con strategie analoghe – inclusi i cosiddetti “ritorno assoluto” – restituisce un panorama ricco ma tutt’altro che uniforme. Limitandosi alle due strategie più rappresentative, Long-Short e Multistrategy, l’offerta sfiora i 700 prodotti, con andamenti complessivi negli ultimi cinque anni sorprendentemente omogenei e performance cumulate intorno al 19%.
I fondi speculativi confermano la loro vocazione di alternativa ai mercati tradizionali, offrendo protezione nei momenti di forte correlazione tra azioni e obbligazioni. Le analisi mostrano correlazioni quasi nulle con l’obbligazionario e solo parziali con l’azionario, a riprova di una natura decorrelata che li rende strumenti utili in ottica di diversificazione.
Guida al processo di investimento La breve guida che segue racchiude un lavoro di redazione svolto a fini formativi e divulgativi. Lungi dal voler essere esaustivo, il percorso di investimento illustrato in maniera semplice ed efficace, rappresenta uno strumento per comprendere i concetti fondamentali della selezione di portafoglio. In 5 passi e poco meno di
I fondi speculativi italiani non puntano tanto a performance eclatanti quanto a risultati costanti e decorrelati dai mercati tradizionali. Negli ultimi cinque anni hanno reso in media il 20% (circa il 3,7% annuo composto) con una volatilità contenuta intorno al 5%. Le strategie Long-Short si distinguono per maggiore aggressività, alternando anni di forte crescita ad altri più difficili, mentre il quadro complessivo conferma la loro funzione di stabilità e diversificazione.