Eni S.p.A. è un’azienda multinazionale Italiana presente in circa 90 paesi con più di 78.000 dipendenti; è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell’ingegneria e delle costruzioni. È il sesto gruppo petrolifero mondiale per giro d’affari. Il fatturato nel 2016 ammontava a 55.76 miliardi, in calo rispetto all’anno precedente di circa il 22,8%, e il reddito netto a -1.46 miliardi, che seppur negativo, in aumento rispetto al 2015.
Analizzando il titolo dal punto di vista grafico, notiamo che i prezzi, dopo aver toccato minimi relativi a quota 10.93 euro nel febbraio del 2016, hanno intrapreso una tendenza rialzista, confermata dalla violazione della resistenza dinamica di medio periodo transitante in area 13.90, portando i prezzi fino a quota 15.92 euro all’inizio di quest’anno. Tuttavia, la forza del trend rialzista sembra essersi esaurita, portando il titolo, nell’ultimo mese, a rompere il supporto in area 13.34 euro, generando una plausibile inversione di tendenza.
Pertanto, in questo scenario poco positivo, per il titolo potrebbero aprirsi ampi spazi di correzione; inoltre, gli indicatori abbastanza scarichi non segnalano nessuna tensione o divergenza con i prezzi. Non è da escludere però un recupero e, successivamente, una violazione della resistenza in area 13.50 euro che, in tal caso, ribalterebbero lo scenario iniziale.
Si presentano, quindi, due strategie: la prima consiste in un sell down con ingresso alla violazione dei minimi fatti registrare nel mese di luglio a quota 12.92 euro, con il primo target a 12.75 euro e stop loss a 13. In alternativa, qualora i prezzi dovessero tornare verso la trend line si potrebbe impostare un sell area, con ingresso a 13.33 euro, primo target a quota 13 e il secondo a 12.67 euro, con stop loss a 13.50 euro.