La dimensione ESG attraverso gli occhi di Lorenzo Randazzo
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Nell’ambito dell’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale gli asset manager si raccontano e comunicano agli operatori del settore il loro approccio alla sostenibilità.
Questa raccolta di contenuti prosegue con l’intervista realizzata con AXA IM, società con oltre 2.400 dipendenti in tutto il mondo, che opera in 18 Paesi e fa parte del Gruppo AXA, tra i leader mondiali nelle assicurazioni e nella gestione del risparmio.
Società
Lorenzo Randazzo
Institutional Sales Manager & RI Expert
FIDA: Qual è il livello della vocazione alle tematiche della sostenibilità e perchè?
LR: In AXA Investment Managers investiamo con un approccio attivo a lungo termine puntando ad offrire prosperità ai nostri clienti e un futuro sostenibile per il pianeta. Crediamo che investire in maniera responsabile crei valore per l’investitore, per l’azienda in cui si investe e per tutta la collettività. Recentemente questo approccio agli investimenti si è diffuso sia nei mercati istituzionali che in quelli retail e trova una applicazione in tutte le strategie di investimento. AXA IM è una società multi-asset e questa modalità di investimento sostenibile siamo in grado di implementarla su tutte le classi di attivo, dalle gestioni tradizionali quotate a quelle alternative private.
FIDA: Quali sono le istituzioni cui fate riferimento, cui partecipate ed in che modo?
LR: AXA IM è stata tra le prime società firmatarie dei PRI delle Nazioni Unite nel maggio 2007, membro del PRI 2020 Leaders’ Group e partecipa al programma annuale di valutazione PRI che permette di confrontare le politiche e le best practice rispetto ai peer di riferimento. AXA IM gioca un ruolo proattivo e di guida in diverse iniziative collettive come il 30% Club Investor Group, il Carbon Disclosure Project, la Climate Action 100+, il Climate Bonds Iniziative e la Net Zero Asset Management Initiative. Dal 2012, tra le prime sgr aderenti, AXA IM partecipa e promuove attivamente i lavori del Forum per la Finanza Sostenibile.
I temi della sostenibilità
FIDA: In tema di sostenibilità, così come è interpretata alla luce degli SDG delle Nazioni Unite, quali sono le tematiche ESG che considerate più importanti nella gestione aziendale e quali, in generale, nelle politiche di investimento?
LR: In AXA IM gestiamo strategie specifiche che si focalizzano maggiormente sulla tematica ambientale o su quella sociale, ma in generale, per avere un chiaro profilo sostenibile, non si può prescindere dal considerare tutti e tre i fattori ESG. All’atto pratico le nostre strategie art 9 secondo l’SFDR sono costruite per fornire un contributo positivo ad uno o più SDGs delle Nazioni Unite. Di conseguenza siamo in grado di misurare e di rendicontare l’attribuzione puntuale ad ogni singolo SDG ed eventualmente veicolare azioni di engagement specifiche per migliorare l’impatto complessivo.
Prodotti
FIDA: Facendo riferimento alla classificazione che si desume dal regolamento SFDR come avete collocato i vostri fondi e come intendete muovervi nel prossimo futuro?
LR: Il regolamento SFDR ci ha consentito di fornire maggiore chiarezza espositiva sulle soluzioni di investimento implementando un modello di rischio di sostenibilità nelle decisioni gestionali che si fonda su politiche di esclusione, su una metodologia di analisi ESG quantitativa e qualitativa e sulla Stewardship. Queste disposizioni normative sono state per noi un’occasione utile per favorire una maggiore trasparenza, per uniformare i processi e per applicare su più larga scala un approccio sostenibile: il 90% delle masse conformi complessive e oltre l’80% dei fondi comuni d’investimento che commercializziamo in Italia (71 su 86) sono classificati secondo gli Art 8 e 9, un numero decisamente significativo che dimostra come l’integrazione ESG e un approccio sostenibile ad impatto positivo sulla società siano una priorità assoluta in AXA Investment Managers. Questa è la strada che vogliamo perseguire anche in futuro.
FIDA: Come pensate si evolverà il mercato?
LR: Tutti i player di mercato, sia lato offerta che lato domanda, si sono resi conto che non si può investire senza avere alcun riguardo nei confronti dell’ambiente e della società che ci circonda. L’integrazione dei criteri ESG nei processi di investimento e l’utilizzo di KPI per valutarne l’impatto, stanno diventando degli standard di mercato a livello globale. È certamente vero per la Governance e per il fattore Ambientale, ma adesso anche sul fronte Sociale si sta convergendo su metriche chiave come la % di donne nei CDA, le ore di training o il turnover dei dipendenti in azienda.
FIDA: Che impatto hanno secondo voi le novità normative in termini organizzativi e di costi sui prodotti?
LR: Nel corso degli anni in azienda c’è stato un forte impiego di risorse sulle competenze, sui sistemi e sugli information provider, investimenti ben ripagati con i risultati gestionali. In AXA IM il team RI non è un centro di costo a sé stante slegato dal business, i professionisti dell’Investimento Responsabile sono integrati nella gestione, nel team degli analisti e nelle funzioni di vendita per essere più vicini ai portafogli e alle esigenze dei clienti. Di conseguenza non ci sono ricadute sui costi dei prodotti offerti.
Politiche di investimento
FIDA: Quali sono le modalità di integrazione dei temi ESG nelle vostre politiche di investimento?
LR: Come già detto è importantissimo integrare i criteri ESG nella scelta di investimento. Crediamo però che sia altrettanto fondamentale, per migliorare la consapevolezza di un investimento all’interno del dovere fiduciario nei confronti dei nostri clienti, la partecipazione attiva nelle società in cui si investe per influenzare i comportamenti più virtuosi e per favorire una più veloce transizione verso una società più sostenibile. Questo può avvenire sia tramite azioni dirette di dialogo che con l’esercizio del diritto di voto nelle Assemblee Generali, attività che svolgiamo sistematicamente per tutte le masse in gestione.
FIDA: Sulla base della vostra esperienza quali ritenete che siano gli elementi fondamentali per realizzare politiche efficaci in tema di sostenibilità?
LR: Al momento la nostra offerta “ACT” classificata secondo l’art 9 della SFDR è composta da fondi con soluzioni di investimento Sostenibili e ad Impatto: fondi obbligazionari Low Carbon e Impact che prevedono una allocazione in Green, Social, Sustainability bond. Anche In ambito azionario e multi assetè possibile investire con un impatto positivo sui mercati globali mirando ad ottenere un rendimento finanziario e nel contempo generare un impatto positivo sulla società in maniera intenzionale, misurabile e rendicontabile. Per esempio abbiamo sviluppato la strategia Social Progress che investe in aziende che fanno fronte ad esigenze sociali, dalle più basiche alle più complesse, per favorire l’inclusione e per fornire un’opportunità di progresso. Sul fronte ambientale invece la strategia Clean Economy investe in società che offrono un più alto potenziale di crescita supportando la transizione energetica tramite l’ottimizzazione delle risorse, la gestione dei rifiuti e la riduzione dell’inquinamento.
FIDA: L’integrazione dei rischi ESG nei portafogli ha secondo voi influito positivamente sul rischio o sul rendimento complessivo ed in che modo?
LR: Investire, integrando i criteri ESG nel processo di investimento e applicando le politiche di esclusione, migliora il profilo rischio rendimento nel medio-lungo periodo soprattutto grazie ad una migliore comprensione dei fattori di rischio. Questa convinzione deriva sia dalla ricerca accademica, internamente abbiamo sviluppato un centro di ricerca che copre nello specifico tematiche RI, che da dati empirici di mercato: sono sempre di più i track record che mostrano la bontà di questa modalità di investimento. Pertanto questo approccio agli investimenti è conveniente in tutte le strategie, anche in quelle tradizionali che non hanno un label RI o un bollino ESG..
FIDA ha esteso la propria attività di rating del risparmio gestito nel campo della sostenibilità con un sistema di valutazione proprietario che ruota intorno a specifiche survey periodiche.
Le società di gestione e gli asset manager forniscono direttamente informazioni qualitative e quantitative finalizzate a far comprendere l’approccio alle tematiche ESG in maniera completa. I dati raccolti contribuiscono a definire il grado di sostenibilità previsto dal processo di investimento delle società di gestione e, combinati con le analisi dei portafogli dei fondi, quello dei prodotti gestiti.
Ad integrazione della valutazione quantitativa che culmina con l’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale le società si raccontano e sono stimolate dagli analisti a chiarire i temi centrali della vocazione alla sostenibilità.