Enel, acronimo di Ente nazionale per l’energia elettrica, è uno dei principali operatori globali attivi nei settori dell’elettricità, del gas e dei servizi integrati. La società, il cui azionista di maggioranza è il MEF, è la seconda quotata del FTSE MIB per capitalizzazione e vanta un peso sull’andamento dell’indice superiore al 9%.
L’azienda, che in Italia può contare su un portafoglio clienti di circa 30 milioni di utenti, ha recentemente pubblicato i dati relativi al piano industriale per il triennio 2019-2021. Oltre agli ottimi risultati economico-finanziari presentati e alla nuova politica dei dividendi, dei quali è programmato il graduale aumento nel triennio, nel piano di Enel figura l’intento di effettuare importanti investimenti nell’area dell’energia sostenibile. Entro il 2021 la società italiana prevede di incrementare al 62% (dall’attuale 48%) la quota di energia a zero emissioni prodotta, allocando nel campo delle energie rinnovabili il 42% degli investimenti totali del gruppo.
Il titolo, nel corso degli ultimi sei mesi, è stato fortemente penalizzato passando dai 5.4 euro per azione registrati a maggio al supporto generatosi in area 4.2 tra settembre e ottobre dell’anno corrente.
Tuttavia, recentemente, i prezzi hanno violato la trend line ribassista e la resistenza posta a 4.63, aprendo a scenari rialzisti nel medio periodo, per i quali non si notano resistenze importanti prima dell’area dei 4.9 euro. Diversamente, se i dati positivi rilasciati non dovessero essere sufficienti a mitigare l’andamento del quadro macro globale e italiano, le quotazioni potrebbero ritracciare verso il supporto statico dei 4.58 che, se rotto, aprirebbe ad uno scenario di down-trend che non incontrerebbe supporti prima dei 4.31 euro o dei minimi periodali.
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