Nata nel 2002 dall’aggregazione di 11 aziende emiliano-romaniole operanti in vari settori delle utility è divenuta una dei primi gruppi nazionali multi-utility. Col passare del tempo ha proseguito con la sua espansione aggregando altre aziende locali. Ad oggi, Hera opera nei seguenti settori ambiente (gestione rifiuti), idrico ed energia. Il gruppo conta ben 9000 dipendenti e serve circa 4,4 milioni di cittadini distribuiti in cinque regioni italiane.
Negli ambiti citati il gruppo è ai primi posti a livello nazionale: si posiziona primo nel settore ambientale per rifiuti trattati, secondo nella gestione idrica e quarto nella distribuzione energetica. Dal punto di vista finanziario, i miglioramenti dei precedenti esercizi si sono ripetuti anche nel 2017. L’anno scorso il gruppo multi-utility ha incrementato il suo EBITDA del 7,4% a 984,6 milioni; l’utile netto è invece cresciuto del 21,1% attestandosi a 266,8 milioni; anche l’indebitamento finanziario è diminuito. Il nuovo piano industriale 2017-2021 prevede tra le altre cose: una forte riduzione dei costi, un aumento del dividendo sino futuro ed una continua espansione attraverso operazioni di M&A per 107 milioni.
Il titolo ha imboccato un trend crescente a partire dalla fine del 2012 che ha subito solamente una correzione nel secondo semestre del 2016. Il trend crescente di medio-lungo termine poggia su una trendline che transita in zona 2,12 euro, ma a partire dagli inizi del 2017 è possibile distinguere un trend di breve-medio termine anch’esso crescente è caratterizzato da una trendline ancora più ripida, transitante in area 2,78 euro comunque ben distante dagli attuali prezzi. A fine 2017 i corsi hanno toccato i massimi storici intorno ad area 3,12 euro, che rappresenta la principale e più prossima resistenza statica. In zona 2,61 euro, analogamente, si è andato formando un supporto statico di medio-breve termine testato più volte nell’ultimo anno.
Alla luce dell’accelerazione delle ultime due settimane il titolo potrebbe proseguire verso i massimi assoluti in zona 3,12 e una violazione avrebbe come primo obiettivo area 3,20 per poi essere proiettato verso i massimi storici in area 3.30 euro. Un’eventuale fase di distribuzione, viceversa, determinata dalla tenuta della resistenza, riporterebbe i corsi verso i citati livelli della trend line e del supporto statico con ottime opportunità di rimbalzo.
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