Recentemente l’istituto bancario ha vissuto vicende turbolente a causa delle evoluzioni politiche del Paese. Essendo la principale banca italiana è stata fortemente penalizzata dall’impennata dello spread, causata dalle indecisioni nella formazione del governo. Per di più l’acquisto delle banche Venete fallite nel 2017 ha imposto alcuni aggiustamenti a livello strutturale. Al 31 marzo 2018, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava un totale attivo di 792.728 milioni di euro, crediti verso clientela per 401.033 milioni di euro, raccolta diretta bancaria di 424.258 milioni di euro ed una raccolta diretta assicurativa di 153.056 milioni di euro (contando le riserve tecniche). Nel Aprile di quest’anno la banca ha messo a segno una partnership con Intrum creando una piattaforma di gestione dei crediti deteriorati, cedendo alla medesima un totale di 10,8 miliardi di NPL.
Le quotazioni seguono un trend positivo iniziato a luglio 2012, anno in cui si sono raggiunti i minimi storici a causa delle crisi economiche. La crescita del titolo ha portato ai massimi relativi in area 3.65 nel 2015, successivamente vi è stata una brusca correzione dei corsi durata quasi un anno nella quale il titolo ha perso il 58% del suo valore. Da metà del 2016 poi le quotazioni sono risalite andando oltre la soglia psicologica dei 3 euro, ma senza testare nuovamente i massimi relativi. Complessivamente comunque i prezzi restano in un trend crescente di medio-lungo termine che dura dal 2012, descritto dalla trendline che transita ora in zona 2 euro.
Volgendo lo sguardo ai recenti avvenimenti, sorgono una serie di opportunità a livello tecnico per andare a mercato. In particolare negli ultimi mesi le quotazioni avevano raggiunto due volte zona 3.23 determinando una resistenza di breve-medio termine; successivamente sono crollate a causa delle vicissitudini politiche del Paese creando un gap down. La discesa del titolo è stata frenata dal supporto in area 2.37, il titolo è poi rimbalzato tra i 2.66 ed i 2.40 euro. In questo scenario una strategia di tipo buy-up potrebbe essere premiante: con un ingresso al superamento dei 2.66, stop loss posizionato appena sotto; primo target in area 2.84 in prossimità della resistenza dettata dal gap down e secondo target alla chiusura del gap in zona 3 euro.
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