Il 2018 non è stato particolarmente roseo per l’istituto le cui azioni hanno dapprima oscillato all’interno di un trading range compreso tra i 16.30 e i 18.20 euro, costituitosi nella seconda metà dell’anno precedente ed invalidato solamente all’inizio del 2018 con un minimo a 15,50 euro.
La rottura del supporto, in congiunzione alla precaria situazione politica italiana e al contemporaneo aumento dello spread BTP/Bund, hanno dato origine ad una importante accelerazione al ribasso delle quotazioni, innescando il trend negativo che ha guidato i prezzi sino all’area 9.5, non lontani dai minimi storici.
Tuttavia l’allentamento delle tensioni geo-politiche globali e il recente news flow positivo riguardante la qualità dell’attivo del gruppo bancario hanno favorito il rimbalzo sul livello sopracitato sino alla violazione della trendline ribassista transitante in area 10.7 euro. I prezzi al di sopra delle medie mobili di breve e di medio periodo e l’incrocio positivo del MACD sembrerebbero confermare il tentativo di inversione di tendenza del titolo.
Se tale view dovesse essere confermata nei fatti vi sarebbe un discreto margine di crescita sino agli 11.8 euro. Diversamente, se il corso del titolo dovesse perdere momentum e generare una nuova inversione dell’andamento del sottostante, la prima area supportile é individuabile in area 9.6 e, alla rottura di quest’ultima, l’ultimo supporto per i prezzi sarebbero i minimi storici a 8.55 euro.
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