Concluse le analisi sui dati di fine agosto 2022.
Un mese tiepido, segnato da perdite diffuse, ma non drammatico.
Mediamente, anche le commodities, tema caldo dell’anno, risultano in flessione: continua a fare eccezione il gas, in allungo di circa 10 punti percentuali, seguito da alcuni generi alimentari come caffè e mais. Lieve rallentamento per i metalli ad uso industriale, più marcato per quelli preziosi.
Sul Forex i movimenti non sono molto violenti: l’Euro allunga di 250-300 punti base su Yen e Sterlina, mentre cede l’1,70% contro Dollaro USA.
Sui principali listini mondiali si alternano loss e gain: grande protagonista è la Turchia: +22% in valuta locale (stabile contro euro), seguita dalla Russia (+11%), resa però meno allettante dall’indebolimento contestuale del Rublo del 3,70%.
Successivamente troviamo i mercati asiatici in blocco, attorno alla parità o poco sopra, i Paesi mediterranei, gli USA e, a chiudere, alcune piazze dell’Europa contenentale.
Le classifiche costruite sul risparmio gestito attivo ricalcano abbastanza fedelmente ed anzi evidenziano un pur contenuto plus determinato dalla gestione attiva. Large cap e attivi value sovraperformano.
I prodotti a specializzazione settoriale patiscono più di quelli a focus geografico. Bene energetici tradizionali (quasi +5%), metalli e minerali non preziosi ed i fondi ESG su mercati emergenti.
Deboli anche i prodotti obbligazionari, che in media cedono poco più di un punto percentuale. A scivolare è soprattutto il debito del vecchio continente e britannico, mentre avanza quello dei paesi emergenti e degli Usa, soprattutto se con scadenze brevi e high yield.