Concluse le analisi sui dati di fine agosto 2023.
Solo il 10% degli indici azionari a specializzazione geografica è in attivo, ma il rendimento medio, negativo di circa due punti percentuali, non desta particolare preoccupazioni. La dispersione dei rendimenti è minima e non consente di individuare dinamiche di rilievo circa la macro area geografica, la propensione alla crescita o il livello di capitalizzazione di borsa dei sottostanti.
Le categorie a specificazione settoriale figurano nella quasi totalità dei casi in lieve contrazione, ma a reggere meglio sono alcuni comparti che nell’anno corrente risultano tra i più penalizzati: le energie tradizionali, le biotecnologie, il farmaceutico-sanitario e l’immobiliare in particolare.
Gli asset legati al debito indietreggiano leggermente: circa un terzo delle categorie è in allungo e il rendimento medio è neutro, con una dispersione contenuta delle performance mensili. Non stupisce trovare i monetari in Dollaro Usa a primeggiare con un tiepido +1,6%. Proprio grazie alle dinamiche valutarie, il debito Usa conquista le migliori posizioni, soprattutto se a breve termine e con i tassi nominali più elevati.