Concluse le analisi sui dati di fine aprile 2023
Per quanto riguarda gli indici di categoria azionari a specificazione geografica, le perdite coinvolgono quasi la metà delle categorie. I risultati migliori sono ottenuti dai prodotti esposti ai mercati emergenti europei, trascinati dalla Russia e degli altri Paesi dell’Europa Orientale.
Con riferimento invece ai prodotti con specializzazione settoriale, a spiccare è il recupero del farmaceutico e sanitario, comparto debole nel medio periodo, così come la finanza. Gli allunghi sono comunque di entità trascurabile. A cedere, senza crolli, sono tutti i settori tecnologici ed a elevato contenuto innovativo, in flessione dopo un trimestre record.
Le categorie obbligazionarie sono in rosso, ma senza crolli significativi. Il debito europeo regge meglio di quello Usa, ma il differenziale è quasi totalmente da ricondursi al rafforzamento della moneta unica. Gli attivi ad alto rendimento si piazzano meglio rispetto a quelli con elevato merito creditizio, così come le duration più lunghe regalano qualche soddisfazione. Indicizzati all’inflazione e bond convertibili scivolano sul fondo delle classifiche.