Concluse le analisi sui dati di fine marzo 2022
Il mese si rivela discreto per quanto riguarda gli asset azionari, mentre sulla componente obbligazionaria di portafoglio pesano perdite diffuse.
Quasi il 60% delle categorie azionarie a specializzazione geografica è in attivo (a febbraio erano il 15% e a gennaio l’11%).
Il rendimento medio è di circa un punto percentuale, con una dispersione dei rendimenti stabile attorno al 4%. In testa troviamo il Brasile (+17%), che trascina l’America Latina (+13%), e l’Australia (+11%).
Tra le specializzazioni settoriali troviamo i rendimenti record dei metalli e minerali, sia preziosi (+9%) che industriali (+11%), delle risorse naturali e degli energetici (+10% entrambi).
Per i prodotti obbligazionari invece in quadro è complessivamente negativo, ma in lieve miglioramento rispetto a febbraio: salgono al 24% le categorie in attivo, contro l’8% precedente, con un rendimento medio che però è ancora negativo.
Tra i relativamente pochi comparti in allungo figurano principalmente prodotti focalizzati sul debito dell’America Latina e, ancora una volta, quelli con politiche che traggono vantaggio dall’inflazione.