Concluse le analisi sul terzo trimestre del 2021.
Sul piano azionario si riscontra un ancora un peggioramento rispetto al periodo precedente. Protagonista è l’Asia, grazie a India, Indonesia e Giappone, che avanzano rispettivamente del 14%, 13% e 8,5% circa. Anche le economie emergenti dell’Europa Orientale conquistano buoni risultati. Ad eccezione di Indonesia e Turchia, la top ten degli indici azionari è caratterizzata anche da bassa volatilità e draw down contenuti. L’Asia compare però anche in fondo alle classifiche, con i pesanti ritracciamenti di Cina (-14%), Hong Kong (-10%) e Corea (-7%).
Tra le specificazioni settoriali – tra le quali circa la metà è in allungo – è la finanza a dominare le classifiche, seguita dalle risorse idriche e dall’IT. Energie tradizionali, robotica ed immobiliare USA si confermano tra le migliori categorie.
Anche sull’obbligazionario si riscontra un lieve peggioramento rispetto al secondo trimestre. In allungo troviamo principalmente le categorie sul debito in dollari Usa, soprattutto se high yield e short term. Seguono le categorie esposte all’euro, dove invece sono le scadenze lunghe a sovraperformare, mentre l’Asia chiude le classifiche.
L’overview da inizio anno mette in luce la tonicità diffusa dei mercati, ancora complessivamente sostenuti ma in via di peggioramento. India, Russia ed Italia si confermano tra i migliori indici del 2021, insieme ad energia, finanza, ed immobiliare sul piano settoriale. Piuttosto stabili anche i ranking obbligazionari, dove gli high yield corporate USA consentono ritorni del 9%.