Concluse le analisi sui dati di fine ottobre 2022.
Un mese complessivamente positivo, contrassegnato da importanti rimbalzi, ma accompagnati anche da asset in sofferenza e pur sempre collocato in un anno indubbiamente difficile. Tra le commodities, ancora protagoniste dell’anno in corso, prosegue il ritracciamento del gas, che cede circa il 10%. Bene invece petrolio e generi alimentari, soprattutto la soia con in suoi derivati. Il gas rimane in testa alle classifiche da inizio anno, con un allungo del 70%.
Anche l’Euro prosegue il suo moderato apprezzamento, sulla scia del mese precedente, soprattutto su Yen e Yuan. Sul Dollaro Usa il rafforzamento si ferma sotto l’1%, mentre spicca il rimbalzo della Sterlina inglese: +1,80% contro la moneta unica.
Sui principali listini mondiali domina il segno più: in ottobre è ancora l’Istanbul National 100 a conquistare l’oro aumentando di ben un quarto il suo valore, ma abbondano gli allunghi a doppia cifra. Oltre agli industriali Usa, bene anche l’Europa, in particolare i Paesi mediterranei.
Tra i prodotti del risparmio gestito, circa il 70% delle specializzazioni azionarie geografiche è in positivo, con un rendimento medio di circa 250 punti base; ben il 94% delle specificazioni settoriali è in verde, con un rendimento medio del 4,3%, mentre tra le categorie obbligazionarie sono circa la metà ad apprezzarsi.
Gli elementi di evidente successo sono il focus su large cap value, high yield, convertibili e scadenze lunghe, mentre l’esposizione al mercato asiatico ha produce perdite diffuse.
L’overview sui prodotti a gestione passiva mette in luce performance importanti ma non poi così distanti dalla gestione attiva: la leva sull’azionario produce ritorni degni di nota ma insufficienti a riportare in positivo le posizioni dall’inizio dell’anno.