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Azionari settoriali – Informatica e tecnologia
Il settore tecnologico, specialmente quello americano, sta vivendo un periodo di forte ripresa dopo le performance negative registrate nell’ultimo periodo del 2018. Dopo un fine anno molto turbolento, l’indice di settore MSCI World Information Technology ha segnato un marcato rialzo, fino a raggiungere nuovamente i livelli di prezzo dello scorso autunno e sovraperformando la ripresa dell’indice azionario generale. Al di là della dinamica positiva più recente, il settore può rappresentare un investimento molto promettente in un’ottica di medio-lungo periodo, dato il sempre maggiore peso dei servizi ICT e delle grandi compagnie tech nel panorama economico e finanziario globale. È proprio su questo orizzonte infatti che si è scelto di analizzare il fondo Franklin Technology A EUR (vai alla scheda fondo su FondiDOC), fondo della categoria FIDA Azionari Settoriali Informatica e Tecnologia (Globale).
Politica di investimento
Il fondo si prefigge di aumentare il valore dell’investimento in un ottica di medio-lungo periodo, investendo almeno i due terzi del capitale in azioni di società operanti nei settori relativi, a titolo di esempio, a hardware, software, telecomunicazioni, elettronica e collegati, attivi in qualunque paese del mondo. Oltre all’investimento azionario, il fondo potrà investire in misura minore in obbligazioni societarie senza limitazioni di rating o area geografica. L’indice di riferimento è l’MSCI World Infomation Technology Index, il quale ha però carattere puramente indicativo e non rappresenta alcun vincolo per il gestore.
Il portafoglio, secondo gli ultimi dati disponibili, è interamente composto da titoli azionari (ad esclusione di una minima percentuale detenuta in liquidità), con una forte prevalenza di società americane e secondariamente asiatiche, le quali sono prevalentemente cinesi, un elemento che distingue la composizione del fondo in maniera sostanziale rispetto all’indice benchmark di riferimento. La dimensione degli emittenti è prevalentemente medio-grande, con solo il 2.2% dei titoli con una capitalizzazione minore ai 2 miliardi di dollari.
Analisi storica
Il fondo è stato lanciato nel 2000 registrando un rendimento negli ultimi 10 anni molto elevato e pari al 20% annuo, a fronte di un rischio misurato attraverso la volatilità dei rendimenti di 16%, e una volatilità negativa pari a 8%. Osservando i dati basati su orizzonti temporali più contenuti, le performance tendono ad aumentare al restringersi dell’orizzonte di analisi, a fronte di una volatilità relativamente stabile: ciò è indice di un miglioramento del rapporto di rischio/rendimento del fondo negli anni più recenti.
Con un orizzonte temporale di un anno il fondo ha registrato un rendimento pari al 25%, grazie ad un consistente rialzo avvenuto a partire da gennaio di quest’anno. Da inizio anno inoltre il fondo sta ampiamente sovraperformando il benchmark ufficiale, nonché l’indice MSCI World, rappresentante l’andamento del mercato azionario globale.
Analisi competitiva
In confronto con gli altri fondi appartenenti alla stessa categoria, il fondo Franklin Technology N EUR presenta rendimenti elevati, tra i migliori del campione di fondi presi in esame su tutti gli orizzonti temporali e superiore al rendimento ottenuto dall’indice FIDA di categoria. I maggiori guadagni ottenuti sono controbilanciati però da un’elevata volatilità dei rendimenti, che nell’ultimo anno soffre particolarmente la correzione dei listini che ha investito il mercato, posizionando il comparto nel secondo peggiore quintile della categoria e presentando una volatilità del fondo superiore a quella dell’indice su tutti gli orizzonti.
Il rapporto tra rischio e rendimento, espresso dall’indice di Sharpe, risulta essere particolarmente interessante su tutti gli orizzonti considerati, con un indice pari a 1.52 sull’orizzonte dei 3 anni e 1.28 su 5 anni, valori che si posizionano sopra la media dei fondi del settore tecnologico. Anche l’indice di Sortino conferma questa analisi, con un valore pari a 2.97 su 3 anni e 2.30 su 5 anni, dato tra i migliori dei fondi della stessa tipologia. Entrambi i valori di questi indici sono inoltre ampiamente superiori all’indice di categoria.
Costi e struttura del comparto
Nella classe N, di cui fa parte lo strumento fin qui analizzato, l’investimento iniziale minimo richiesto è di 2500 euro, con versamenti successivi minimi pari a 500 euro. Le commissioni di gestione sono dell’1% annuo e non sono previste commissioni d’ingresso.
All’interno del comparto sono inoltre presenti: una classe “I”, destinata agli investitori istituzionali con investimento minimo di 5 milioni di euro; una classe “A”, destinata al mercato inglese e non più distribuita e una classe “W”, destinata ai distributori che si qualificano come consulenti indipendenti o non percepiscono provvigioni dal produttore.
Giudizio
Le caratteristiche di elevata volatilità e rendimento rendono il prodotto particolarmente adatto a una clientela con una propensione al rischio medio-alta, come confermato da un indice SRRI pari a 6, o come componente di potenziale performance all’interno di un portafoglio diversificato. Il buon grado di differenziazione offerto dal fondo permette inoltre di esporsi all’andamento di rendimenti offerti dal settore non risentendo di fattori di rischio idiosincratici che renderebbero invece l’investimento particolarmente rischioso, soprattutto in questo settore ad alta volatilità.
Fonte: FIDAworkstation Plus , provala gratuitamente!
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