I fondi comuni, denominazione con la quale ci si riferisce comunemente anche alle SICAV, sono strumenti finanziari nati con l’obiettivo di gestire l’ingente flusso di risparmio generato dalle famiglie. Raccolgono infatti il patrimonio di una pluralità di risparmiatori e lo investono attraverso adeguate strutture professionali.
Rispetto all’investimento diretto, i fondi comuni presentano una serie di vantaggi:
- permettono di accedere anche con piccole cifre a mercati e strumenti finanziari difficilmente gestibili dai singoli;
- favoriscono la riduzione del rischio grazie alla diversificazione;
- permettono la agevole realizzazione e la gestione di asset allocation estremamente composite;
- sono facilmente liquidabili;
Tra le diverse tipologie di fondi la principale suddivisione è quella che fa riferimento alla politica di gestione. Numerosi operatori (FIDArating, Assogestioni, Morningstar e altri) hanno costruito sistemi di classificazione estremamente dettagliati ma, da questo punto di vista, possono distinguersi alcune macrocategorie fondamentali:
- fondi azionari: investono la maggior parte del proprio portafoglio in azioni
- fondi obbligazionari: focalizzati quasi esclusivamente sui bond
- fondi bilanciati: si collocano a metà strada tra obbligazionari e azionari, in quanto il peso di quest’ultimo comparto è generalmente compreso tra il 20% e il 70%;
- fondi monetari: investono in strumenti di liquidità e in obbligazioni di breve e brevissimo termine
- fondi flessibili: hanno vincoli di asset allocation ridotti e sono generalmente caratterizzati dall’assenza un benchmark di riferimento avendo obiettivi di rendimento e rischio indipendenti dall’andamento dei mercati (chiamati, da questo punto di vista “a ritorno assoluto”);
Le caratteristiche di funzionamento dei fondi sono relativamente semplici.
Una volta approvato il Prospetto Informativo da parte degli organi di controllo e raccolto il denaro presso il pubblico degli investitori, i fondi comuni si costituiscono come patrimonio indiviso, di cui ogni risparmiatore detiene un certo numero di quote in proporzione al versamento effettuato. I gestori provvedono ad ottimizzare l’impiego delle risorse ricevute in sottoscrizione coerentemente con la politica di investimento indicata nel Prospetto e rispettando il limiti definiti nel Regolamento.
Il risparmiatore può determinare in qualsiasi momento il valore attuale del proprio investimento. Ogni giorno viene infatti pubblicata dai principali media e quotidiani finanziari la valorizzazione delle singole quote, permettendo così di ottenere il montante dell’investimento. Quest’ultimo è la risultante del prodotto tra il numero delle quote detenute ed il loro valore.
I fondi comuni rappresentano dunque una valida opportunità di investimento soprattutto per coloro che hanno un orizzonte temporale di impiego orientato al medio-lungo termine. Grazie alle loro caratteristiche di replica dei mercati sottostanti sono infine molto diffusi nelle gestioni patrimoniali che possono essere personalizzate in maniera estremamente efficiente ed efficace.