I mercati finanziari possono essere analizzati nelle maniere più svariate.
Quella più classica e ortodossa è certamente basata sull’andamento dell’economia la cui salute essi, indirettamente, rappresentano. Il problema principale di questo approccio è che volendo andare oltre l’analisi storica e comprendere meglio l’attualità fino a provare a fare delle previsioni sono necessari indicatori che anticipino in qualche maniera quanto potrebbe succedere nell’economia, i cosiddetti leading indicators.
Un leading indicator è una qualsiasi grandezza che varia in anticipo rispetto al movimento del ciclo economico e fornisce indicazioni sul probabile suo andamento. Nonostante l’accuratezza previsionale possa presentare delle lacune, l’analisi di tali indicatori in combinazione con altri dati di natura diversa permette una maggiore comprensione dei trend macroeconomici in atto.
Generalmente sono impiegati dagli investitori che cercano di sfruttare tutta l’informazione disponibile per prevedere le tendenze macroeconomiche e le conseguenze che esse potrebbero avere sui mercati finanziari. Possono però essere sfruttati anche dai policy makers per implementare strategie politiche adeguate e dalle imprese per ottimizzare la gestione operativa e le proprie strategie.
Le tipologie principali di indici si concentrano su tre ambiti a loro volta articolati e riferiti alle aree geografiche piuttosto che all’intero contesto globale. Le indagini si focalizzano sui consumi finali, attraverso il sentiment o il comportamento dei consumatori, sull’attività delle imprese, con sondaggi rivolti agli operatori direttamente coinvolti prevalentemente nelle attività di acquisto ed sul giudizio degli operatori economici sull’andamento dell’economia.
La maggior degli indici prevede un valore di neutralità, generalmente posto a 0, 50 o 100. Un stima superiore al livello neutrale rappresenta un dato positivo per la crescita economica, viceversa un indicatore al di sotto di tale valore può anticipare un’inversione negativa del ciclo. Ancor più importante è però la tendenza di questi indicatori e la differenza rispetto alle aspettative, vero motore dei mercati finanziari.
PMI
Gli indici Pmi (Purchasing Manager Index) sono tra i più importanti indicatori macroeconomici anticipatori e misurano la fiducia delle imprese di un Paese o un’area geografica, riferito al settore manufatturiero o al agli altri settori. Sono quantificati sulla base di un sondaggio condotto su un campione di direttori degli acquisti di aziende appartenenti a vari settori. Le domande riguardano i nuovi ordini, l’occupazione, le consegne dei fornitori, le scorte e il livello della produzione: questi fattori sono pesati e combinati in un unico indicatore. Il valore di neutralità è 50.
Caixin Manifacturing PMI
Elaborato con le stesse modalità degli altri indici PMI, merita una menzione particolare il Caixin Manifacturing PMI, redatto da Markit Group. Mentre le altre macro aree geografiche dispongono di numerosi indici manifatturieri e non, gli analisti cinesi fondano i loro studi principalmente sull’elaborazione di questo indicatore. Agisce pertanto come un indicatore fondamentale per l’intera economia del Paese ed ha un forte impatto sul mercato valutario domestico. Anche in questo caso il valore neutro è 50.
Consumer Sentiment Index (CSI)
Il CSI è un indice elaborato dall’Università del Michigan che misura il grado di fiducia dei consumatori americani nei confronti delle imprese domestiche. Insieme al Consumer Confidence Index è uno degli studi più significativi sulle aspettative dei consumatori negli Stati Uniti. Il sondaggio viene somministrato nei confronti ad almeno 500 individui, indipendentemente dallo Stato di residenza, ad eccezione delle Hawaii e dell’Alaska, con un format che prevede 50 domande riguardanti la situazione economico-finanziaria del soggetto. Un dato parziale viene pubblicato verso la metà del mese, ma il risultato finale, con forte influenza sui mercati, viene rilasciato alla fine.
Consumer Confidence Index (CCI)
Il (CCI) traduce in un valore numerico la fiducia dei consumatori attraverso un questionario indirizzato a 5000 soggetti. L’intervista, elaborata dal Conference Board, tramite TNS, una delle più grandi società di ricerca al mondo, prevede due aree d’interesse con peso differente, la situazione di spesa corrente (60%) e la previsione di consumo futuro (40%). Nonostante l’oggetto di osservazione riguardi l’intera nazione, esso ha impatto predittivo minore rispetto al CSI.
Il CCI è un indicatore importante della situazione economica di un Paese, e in combinazione con l’indice PMI dà un quadro complessivo sul livello di fiducia e sulla situazione attuale del ciclo economico. È inoltre molto osservato anche dalle banche centrali per la determinazione delle azioni di politica monetaria, in quanto il suo andamento ben rappresenta le intenzioni di spesa, e quindi la domanda futura, dei consumatori.
IFO Business Climate Index (BSI)
Indice elaborato dall’Institut fuer Wirtschaftsforschung che misura le aspettative delle imprese tedesche operanti nella manifattura. L’elaborazione avviene mensilmente somministrando un questionario sulla fiducia futura nei confronti di 7000 tra imprenditori e dirigenti del settore. In questo caso il valore neutrale è 100.
IFO World Economic Survey (WES)
L’indicatore analizza le tendenze economiche globali somministrando indagini nei confronti di società transnazionali e nazionali sugli sviluppi economici futuri nei rispettivi paesi. Il sondaggio si concentra su informazioni qualitative: valutazioni della situazione economica generale del proprio Paese e aspettative relative agli indicatori economici chiave.
L’indice ZEW
Elaborato con cadenza mensile è considerato avere una forte valenza anticipatoria per l’economia tedesca e in generale di tutta l’Eurozona. Diversamente da molti altri, il sondaggio è rivolto esclusivamente ad analisti finanziari ed investitori istituzionali. Il format dell’indagine si concentra sulla valutazione della situazione dell’area Euro e degli Stati Uniti, anticipando l’andamento futuro dell’economia di circa sei mesi. Il livello di neutralità è lo zero.
Sentix
E’ un indicatore di fiducia basato su un sondaggio condotto a livello globale su un ampio campione d’investitori. Si concentra sull’opinione che essi hanno circa il ciclo economico ed è uno degli indicatori anticipatori più affidabili insieme all’indice IFO e ZEW, soprattutto riguardo all’eurozona. Il livello di neutralità è posto sullo zero.
Philadelphia Fed Survey
E’ realizzato attraverso un’indagine effettuata nei confronti delle aziende manifatturiere residenti nel distretto di Filadelfia. Nonostante l’analisi sia circoscritta a un’area particolare, l’indicatore ha una forte valenza previsionale per l’intero settore in quanto è il primo dato manifatturiero rilasciato ogni mese. Il livello di neutralità è posto sullo zero.
Indice Tankan
L’indice Tankan è un’indagine redatta dalla Bank of Japan con cadenza trimestrale sulla fiducia delle imprese giapponesi. Il campione su cui l’indagine si basa è formato da circa 11.000 imprese con un capitale minimo di almeno 20 milioni di yen. L’indagine copre molte dimensioni della vita economica del Paese raggruppabili in sette grandi categorie e le domande possono essere sia di natura quantitativa che qualitativa. Per queste ultime viene calcolato un “diffusion index”, come differenza tra la percentuale di risposte positive e quella di risposte negative.
Leading Economic Indicator
Il “Super indice economico” viene redatto dal Conference Board con frequenza mensile ed è espresso in termini percentuali. Si tratta di un indicatore di sintesi costituito aggregando 11 differenti indici di natura economica, finanziaria, industriale e valutaria che forniscono informazioni sulla futura attività economica (con una proiezione temporale di circa 3-6 mesi)
Altri indicatori
L’indice Empire State Manifacturing è un indicatore anticipatore mensile sulle condizioni economiche del settore manifatturiero nello stato di New York. Elaborato dalla Federal Reserve, è basato su un’indagine condotta tramite interviste alle aziende manifatturiere del distretto di New York. L’ADP National Employment Report è un indicatore del cambiamento del livello dell’occupazione del settore privato, basato su un sottoinsieme di dati retributivi, aggregati e anonimi, tramite la somministrazione di un’indagine nei confronti 400.000 lavoratori americani. Viene rilasciato generalmente due giorni prima della pubblicazione del dato consuntivo e sono esclusi lavoratori del settore agricolo o dipendenti delle istituzioni pubbliche. L’indice ha un forte impatto soprattutto sul mercato delle valute. Il Core durable goods è invece un indice relativo agli ordini di beni durevoli che riflette la variazione dell’ammontare delle commesse di asset pluriennali ricevute dai produttori statunitensi. L’indagine è rivolta a 5000 aziende produttrici appartenenti a 92 settori differenti. L’indicatore risulta essere utile nell’analisi della produzione industriale, dato che i tempi di realizzazione sono maggiori per i beni durevoli, gli analisti utilizzano il rapporto che lo comprende per elaborare delle previsioni sul carico industriale delle imprese. L’Average Hourly Earnings è infine il livello di retribuzione media oraria generalmente ricavata a cadenza mensile ed è un valore utilizzato dagli analisti per stimare l’inflazione futura.
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