Concluse le analisi sul primo trimestre 2023.
I settori ad elevato contenuto innovativo dominano le classifiche dei prodotti del risparmio gestito in modo attivo. L’intelligenza artificiale cattura il favore degli operatori, ma l’entusiasmo è diffuso anche a robotica, IT e telecomunicazioni.
Tra le categorie azionarie a specificazione geografica è l’Italia a rappresentare il miglior elemento di successo, con un balzo del 13,45% grazie anche al focus sulle large cap value: l’elevata capitalizzazione di borsa è un plus in quasi tutte le aree mondiali.
Gli indici obbligazionari descrivono uno scenario relativamente tranquillo, contraddistinto da variazioni nella maggior parte dei casi positive, senza balzi o crolli di entità importante. Le performance migliori sono state messe a segno dai governativi in sterlina inglese (+2,94%), ma sopportando una volatilità tra le più elevate (13%). Consistenti anche i livelli di rischiosità dei governativi europei ad elevata duration, che allungano del 2,63% con una standard deviation del 16%.
Balza all’occhio il rally dell’oro (+9%) – relativamente inatteso se letto contestualmente all’aumento dei rendimenti sul dollaro – mentre altri metalli preziosi viaggiano attorno alla parità (argento) o cedono anche pesantemente (ad esempio il palladio a -18%). Il gas naturale, grande protagonista dei mercati esattamente un anno fa, lascia sul terreno metà del suo valore nell’ultimo trimestre.
È proprio la debolezza di buona parte delle materie prime a configurare il ranking dei prodotti passivi: tra questi infatti l’esposizione short a leva 3 sulle commodities permette di generare un brillante +54% nel trimestre.