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Investire nella rivoluzione digitale che stiamo vivendo
La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha portato molti gestori alla creazione di nuovi fondi focalizzati quasi esclusivamente su queste nuove tecnologie. Tra questi uno dei migliori, secondo il rating FIDA, è il Pictet-Digital R EUR (vai alla scheda del fondo su FondiDOC ). Lo strumento investe principalmente in azioni di imprese quotate attive nel settore della digitalizzazione e rientra nella categoria FIDA “Azionari Settoriali – TMT (Informatica, Telecomunicazione, Media)”. Attualmente il portafoglio è composto per la maggior parte da aziende americane (oltre il 60%) e cinesi (15%), con il resto del mondo, Europa inclusa, a spartirsi le quote rimanenti con percentuali molto più ridotte.
Analisi storica
Lanciato nel 2008, il fondo si è fin da subito caratterizzato per gli ottimi risultati che hanno più che quadruplicato il suo valore in poco meno di 10 anni. L’andamento delle performance evidenzia come sia lo strumento sia il mercato sottostante siano particolarmente aggressivi con risultati più che doppi rispetto all’indice “FIDA FFI Azionari Globali”. Nonostante il periodo preso in considerazione sia quasi interamente caratterizzato da una fase crescente dell’equity, il fondo ha fatto registrare un rendimento annualizzato di poco maggiore del 15%, di gran lunga superiore rispetto all’indice dell’azionario globale fermo al 6%. A rendimenti così elevati però si contrappone una volatilità maggiore rispetto a quella azionaria globale e analoghi risultati si verificano per tutta la categoria.
Analisi competitiva
Confrontando il fondo con i competitor della stessa categoria (fonte FIDAworkstation Plus, provala gratuitamente!) emerge subito l’ottima gestione del fondo sotto il profilo del rischio, con una volatilità tra le più basse della sua categoria, che lo fanno posizionare sempre nel primo o nel secondo quartile. Come già accennato, il soddisfacente andamento del settore ha fatto registrare anche per questo fondo risultati più che buoni. Si può quindi affermare che l’abilità del gestore nel mantenere la volatilità bassa unitamente ad un settore in continua crescita ed espansione permette a questo e alle altri classi del Pictet-Digital di posizionarsi tra i migliori della categoria in termini di rapporto rischio-rendimento.
Giudizio
Il settore in cui investe il fondo è considerato allo stesso tempo molto performante e volatile. La capacità dei gestori nel contenere il rischio è sicuramente un fattore positivo, tuttavia la sua politica d’investimento, focalizzata principalmente sul mercato azionario e in particolare su quello statunitense, non lo rende uno strumento adeguato per tutti gli investitori. È bene notare, infatti, che proprio la sua politica d’investimento obbliga l’investitore a inserire il fondo in un portafoglio come strumento di diversificazione settoriale e geografico.
Costi e struttura del comparto
Il comparto si divide in quattro classi per soddisfare le esigenze di tutti i possibili investitori. Le classi P e R sono pensate per gli investitori retail, senza obbligo di investimento minimo e con una commissione di gestione pari rispettivamente a 2,40% e 2,90%. La classe I, pensata per gli investitori istituzionali, invece prevede un investimento minimo iniziale di 1 milione di dollari e ha la commissione di gestione di 1,20%. Esiste inoltre la classe Z, per investitori istituzionali che soddisfano dei requisti imposti da Pictet, che non prevede né un investimento minimo iniziale né una commissione di gestione. Infine si hanno la commissione di servizio e di deposito, uguali per tutte le classi, a 0,40% e 0,30%. Tutte le classi sono offerte in quattro differenti valute: dollaro, euro, sterlina e yen.
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