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SEB Nordic Focus C EUR
Investire nell’Europa virtuosa
Politica d’investimento
Analizzando i fondi azionari guardando alla classe “Azionari Paese” si può facilmente osservare che la categoria “Azionari Paesi Nordici” abbia fornito rendimenti commisurati al rischio migliori rispetto alle altre nel medio-lungo termine, anche considerando i Paesi in via di sviluppo come Cina, Corea ed Indonesia. All’interno della detta categoria è poi emerso, come uno dei fondi più brillanti, SEB Nordic Focus C EUR. (vai alla scheda del fondo su FondiDOC ). La politica di investimento del comparto prevede la crescita del capitale nel lungo termine (con molto riguardo al risk management), investendo in aziende della regione nordica. Entrando nel particolare, il fondo contiene un numero limitato di partecipazioni ed è suddiviso in cinque parti, due delle quali sono investite in società svedesi, una in Finlandia, una in Danimarca ed una in Norvegia.
Il processo di investimento ha un approccio fondamentale che include visite aziendali su base regolare. La vicinanza dei gestori di portafoglio ai clienti, ai fornitori e ai concorrenti delle società è il principale denominatore comune del processo di investimento del fondo. L’esposizione valutaria riguarda esclusivamente la corona svedese, corona danese e corona norvegese.
Analisi storica
Il fondo è stato lanciato nel 2007. I mercati su cui esso investe hanno seguito andamenti più o meno simili, contraddistinti tutti in maggiore o minor misura dal crollo con la crisi sub-prime a cui sono seguiti anni di grande ripresa. Entrando maggiormente nel dettaglio, il mercato azionario svedese ha subito una grossa perdita a cavallo tra il 2007 ed il 2008 (più del 50%), ma successivamente toccati minimi ha saputo crescere in modo esponenziale con una performance complessiva di circa il 200% recuperando ampiamente i livelli pre-crisi. Lo stesso andamento è stato replicato dal mercato norvegese, ma in maniera ancora maggiore infatti, dai minimi del 2008 la borsa di Oslo ha messo a segno un incremento del 370% raddoppiando i livelli pre-crisi. Questo grande recupero è stato raggiunto con volatilità minore rispetto a quello svedese. A fare eccezione è stato il mercato finlandese che aveva raggiunto livelli spropositati con la bolla dei mutui sub-prime che, una volta scoppiata, ha prodotto un crollo del 70%. Da allora il mercato ha seguito un trend crescente, ma non è tornato ai livelli del 2007; ha inoltre risentito della crisi del 2012 dei debiti sovrani europei. L’indice danese infine è stato il più strabiliante: dopo aver incassato una perdita simile a quello svedese nel 2008 in 10 anni è quintuplicato.
Ritornando al fondo, esso ha saputo ottenere buone performance in tutti gli orizzonti temporali, soprattutto se confrontato col FIDA FFI Azionari Paesi Nordici. Entrando nel dettaglio il fondo ha totalizzato nei dieci anni un rendimento del 130% a fronte di una volatilità del 19%. Il comparto è andato migliorandosi nel tempo, ha collezionato sempre ottimi rendimenti abbassando però il tenore di rischio. Questo è osservabile sia dal draw down che dalla volatilità, inferiori sia rispetto al benchmarck della categoria che ai benchmarck di altre classi di fondi azionari.
Analisi competitiva
Confrontando il fondo con gli altri fondi appartenenti alla stessa categoria (fonte FIDAworkstation Plus, provala gratuitamente!) emerge come non solo i rendimenti siano per la maggior parte dei periodi superiori alla media del proprio settore, ma anche come il draw down del comparto sia stato sempre tra i più contenuti, così come la volatilità.
È facile verificare che il fondo è stato tra i migliori della categoria nel medio termine, 3 e 5 anni, sotto il profilo rendimento-rischio (Sharpe e Sortino).
Un’altra peculiarità sono le performance ad un anno, che mediamente nella categoria si sono attestate intorno al 2.42%, mentre quelle di quest’ultimo sono state del 9.66%. Questa performance è stata accompagnata da una maggiore rischiosità, ma comunque nella media di categoria. Tutto ciò ha reso questo fondo particolarmente interessante e competitivo anche considerando fondi di altre categorie.
Giudizio
Un fondo azionario di questo tipo, nel medio-lungo termine sa fornire ottimi ritorni sul capitale investito a fronte di un rischio molto contenuto sia rispetto alla sua categoria sia in termini assoluti. Inoltre, nel breve termine ha regalato extra-rendimenti rispetto ai competitor generando più appeal a livello di categoria.
Va però detto che nonostante il rischio sia stato contenuto, si tratta comunque di un fondo azionario che investe in una specifica area geografica; questo va tenuto in considerazione nell’inserimento dello strumento in portafoglio in via del principio cardine della diversificazione.
Infine, gli stessi gestori sconsigliano un investimento in questo strumento se si ha un orizzonte temporale inferiore ai cinque anni.
Costi e struttura del comparto
Da Prospetto vi sono una quota massima di sottoscrizione e di uscita dal fondo che possono arrivare all’1% del capitale investito per il fondo quotato in euro.
Le commissioni di gestione sono pari all’1.41%, ma possono variare sino ad un tetto massimo del 1.75% a seconda dei maggiori costi che possono subentrare di anno in anno.
È poi prevista una performance fee sulle quote del fondo, calcolata sull’extra-rendimento giornaliero del fondo (NAV) rispetto all’indice VINX Top 100 con aliquota del 20%.
Il versamento minimo previsto è di 100€ per questo comparto di SEB.
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