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Uno sguardo in uno dei settori del futuro
FIDArating:
L’obiettivo del fondo è quello di conseguire un apprezzamento del capitale nel lungo periodo, partecipando al capitale di società operanti nel biotech e farmaceutico livello globale. In particolare, il fondo investe principalmente in società aventi sede ed operanti negli Stati Uniti ed in via secondaria in Europa ed Asia.
Esso si riserva di investire fino al 10% del suo patrimonio in OICR inclusi ETF legati al settore.
Il comparto è denominato e quotato in euro. Il rischio di cambio ad esso associato è modesto e legato primariamente al dollaro ed alle monete europee come la corona svedese e quella danese.
Analisi storica
Il settore delle biotecnologie è un settore molto innovativo e fortemente soggetto al ciclo economico, ma legato anche a dinamiche demografiche ed antropologiche. Negli ultimi anni questo settore è stato caratterizzato da un’enorme espansione, in particolare le società hanno assistito, soprattutto negli Stati Uniti ed in Europa, ad una crescita esponenziale dal 2012 raggiungendo i massimi assoluti nel 2015. L’anno successivo vi è stata una brusca correzione, probabilmente dovuta alle prese di profitto degli operatori. Nel 2017 però si è concretizzata una ripartenza dell’intera categoria facendo registrare tassi di crescita a doppia cifra e riportando il mercato sui livelli del 2015.
Il fondo è stato quotato nel gennaio del 2011, e nel primo anno ha subito un andamento altalenante, successivamente però tra il 2012 ed il 2014 il NAV è passato da 90€ a più di 200€.
Dopo una correzione del 25% le quotazioni sono poi ripartite ed hanno superato i massimi precedenti nel 2015 portandosi nei pressi dei 300 euro per ciascuna quota. Nel 2016 come già citato, il settore ha avuto un inaspettato crollo dal quale il comparto non è stato esente. Da allora però il rally non ha smesso di far segnare risultati positivi ed ora il prezzo di ogni quota si attesta sul livello dei 360€ circa.
Complessivamente quindi il comparto ha fatto registrare un rendimento su cinque anni del 105% a fronte di una volatilità del 25%. Se invece viene considerata la performance dal lancio, lo strumento ha incrementato il suo valore del 260%.
Analisi competitiva
Con riferimento ai competitor si può vedere che per la categoria scelta il comparto ha fruttato ai suoi investitori dei cospicui rendimenti in passato, ma ancora meglio sta facendo recentemente, infatti si è posizionato ai primi posti tra i fondi con maggior rendimento sia ad 1 che a 3 anni.
Il rischio a cui si è esposti con questo strumento è per natura piuttosto elevato, ma a livello di categoria è risultato uno dei più bassi nel medio-lungo termine.
Anche il draw down se confrontato con i competitor è stato tra i migliori a 5 e 3 anni, mentre è peggiorato negli ultimi 12 mesi.
Giudizio
Il fondo investendo nel settore biotech negli Stati Uniti, Europa ed Asia risulta uno strumento non adatto a tutti gli investitori, infatti le imprese biotecnologiche sono per natura caratterizzate da un andamento molto volatile. Ciò permette solamente ai soggetti con una bassa avversione al rischio di prendere in considerazione un tale investimento.
L’alto rischio dovrebbe essere compensato da elevati rendimenti nel lungo termine, risultati che potrebbero incrementarsi in futuro grazie all’andamento demografico (il quale vede sempre più invecchiarsi la popolazione e di conseguenza incrementarsi la domanda di nuovi farmaci), all’allentamento sul controllo dei farmaci (prezzi più bassi costringeranno le case farmaceutiche a innovare maggiormente i prodotti) e alla riforma fiscale delle imprese negli USA.
Per le ragioni citate gli acquirenti di questo fondo dovrebbero essere soggetti con un orizzonte temporale di investimento di almeno 5 anni, con una buona tolleranza alle perdite e con un portafoglio azionario già ampiamente diversificato soprattutto a livello settoriale.
Costi e struttura del comparto
La classe “B” di questo strumento di risparmio collettivo è dedicata agli investitori retail e vi si può accedere però solamente con un versamento minimo iniziale di 5000€.
Da prospetto sono previste spese di sottoscrizione per un ammontare fino al 3% del capitale investito, mentre non sono previste spese di rimborso. È altresì prevista una commissione massima dell’1% per la conversione dei titoli di questo comparto.
Le spese correnti addebitate al cliente nell’ultimo anno sono state pari al 2.05%, ma possono arrivare ad un massimo del 2.50%.
I gestori hanno previsto una performance fee del 20% applicabile attraverso clausola High Water Mark.
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