Studio redatto per Borsa Italiana
LU1246176264
Un fondo quotato su Borsa Italiana per sfruttare la dinamicità delle biotecnologie
FIDArating:
Azionari settoriali – Biotecnologia
Politica di investimento
L’obiettivo del Selectra J. Lamarck Biotech, fondo a gestione attiva, è quello di conseguire un apprezzamento del patrimonio nel lungo periodo, partecipando al capitale di società operanti nel settore delle biotecnologie a livello globale. Il fondo investe principalmente in società attive e aventi sede negli Stati Uniti ed in via secondaria in Europa ed Asia, senza confrontarsi con alcun benchmark ufficiale di riferimento.
Esso si riserva di investire fino al 10% del suo patrimonio in OICR inclusi ETF legati al settore e limita l’utilizzo di derivati alla sola finalità di copertura dal rischio di cambio.
Analisi storica
Il settore delle biotecnologie è un settore molto innovativo e fortemente soggetto al ciclo economico, ma legato anche a dinamiche demografiche ed antropologiche. Quotato nel gennaio del 2011 il primo anno del fondo è stato caratterizzato da un andamento altalenante a cui ha fatto seguito un’enorme espansione, in cui le società statunitensi ed europee hanno assistito ad una crescita esponenziale, a partire dal 2012 fino al raggiungimento dei massimi assoluti nel 2015. L’anno successivo vi è stata una brusca correzione, probabilmente dovuta alle prese di profitto degli operatori.
Nel 2017 si è concretizzata una ripartenza dell’intera categoria facendo registrare tassi di crescita a doppia cifra e spingendo il mercato su nuovi massimi, prima della profonda correzione sofferta dai mercati azionari globali del quarto trimestre 2018 che ha fatto subire perdite importanti.
Dopo un crollo del 25% le quotazioni, dall’inizio dell’anno, sono poi ripartite allineandosi ai livelli precedenti.
Complessivamente quindi il comparto ha fatto registrare un rendimento su cinque anni del 73% a fronte di una volatilità del 25% sovra-performando l’indice di categoria FIDA FFI Azionari Settoriali Biotecnologia avente un tasso di remunerazione a 5 anni del 32% e una volatilità del 24%.
Se invece viene considerata la performance dal lancio, lo strumento ha quadruplicato il suo valore.
Costi e struttura del comparto
Il comparto è formato da quattro classi denominate e quotate in euro, tutte destinate ad essere collocate presso una clientela retail e con costi di entrata, a discrezione del distributore, che possono arrivare ad un massimo del 3%.
La classe D, oggetto di descrizione, prevede un versamento minimo iniziale pari a una quota del fondo e costi correnti al 3,44% annuo.
Le classi B e C sono accessibili solamente con un investimento minimo iniziale di 5000€ e sono caratterizzati da costi correnti rispettivamente del 3,45% e 4,04%.
La classe A infine è quella che presenta “ongoing costs” più bassi al 2,27%, ma che richiede un investimento iniziale elevato di almeno 1 milione di euro.
Per tutte le classi è prevista una performance fee del 20% applicabile attraverso clausola High Water Mark.
Fonte: FIDA Workstation
Sintesi
Il fondo, investendo nel settore biotech, risulta essere uno strumento non adatto a tutti gli investitori, infatti le imprese biotecnologiche sono per natura caratterizzate da un andamento molto volatile: l’indicatore di rischio SRRI del fondo riflette questa caratteristica ed è pari al punteggio massimo di 7. Ciò permette solamente ai soggetti con una bassa avversione al rischio di prendere in considerazione un tale investimento.
L’alto rischio dovrebbe essere compensato da elevati rendimenti nel lungo termine, risultati che potrebbero incrementarsi in futuro grazie all’andamento demografico (il quale vede sempre più invecchiarsi la popolazione e di conseguenza incrementarsi la domanda di nuovi farmaci), all’allentamento sul controllo dei farmaci (prezzi più bassi costringeranno le case farmaceutiche a innovare maggiormente i prodotti).
Per le ragioni citate gli acquirenti di questo fondo dovrebbero essere soggetti con un orizzonte temporale di investimento di almeno 5 anni, con una buona tolleranza alle perdite e con un portafoglio azionario già ampiamente diversificato soprattutto a livello settoriale.
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