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Manlio Bongiovanni
8 Novembre 2018 / Pubblicato il FIDA Fund Focus, Uncategorized

UBS Lux Equity Fund china Opportunity P Cap – 08/11/2018

LU0067412154

Puntare sulla crescita cinese in attesa del Deal

FIDArating: 
Azionari Cina

Politica d’investimento

A livello macro una delle tematiche che, nell’anno corrente, ha maggiormente preoccupato gli operatori sono le evoluzioni della guerra commerciale tra la Cina di Xi Jinping e gli Stati Uniti di Donald Trump. L’inasprimento dei rapporti tra le due potenze è stato spesso alla base dei movimenti dei principali listini borsistici mondiali che, quasi ad ogni tweet del tycoon statunitense, assumevano un atteggiamento risk-off, in attesa di nuovi sviluppi della “guerra”. In questi giorni, tuttavia, pare essersi concretizzata una vera apertura al dialogo da parte del presidente USA che vorrebbe chiudere il “deal” con il rivale commerciale entro il G20 previsto per fine novembre. Se tale condizione dovesse realmente verificarsi, associata alla politica fiscale cinese che, per sostenere il mercato automobilistico interno, intenderebbe dimezzare le tasse per l’acquisto di autovetture, potrebbe portare un rinnovato interesse degli operatori sulla questione cinese, percependo come meno rischiosi possibili investimenti nel Paese e spingendo i listini di quest’ultimo al rialzo. Con l’intenzione di sfruttare tale opportunità si è presa in analisi la categoria FIDA Azionari Cina dove, tra i fondi con cinque corone, risalta il fondo UBS Lux Eq. Fd. China Opportunity P Cap $ (vai alla scheda del fondo su FondiDOC), al quale è attribuito lo score massimo conferibile. Il fondo investe in azioni di società cinesi di vari settori, concentrandosi principalmente su titoli di grandi società, integrandoli in chiave strategica con titoli di piccole e medie imprese. I capitali del fondo sono concentrati prevalentemente su quattro settori: il settore tecnologico, quello dei consumi discrezionali, quello dei beni di prima necessità e il settore sanitario. La capitalizzazione di mercato ammonta attualmente a circa 5,897 miliardi di dollari americani, investiti circa per il 90% nel mercato cinese, mentre, per la restante parte, i capitali sono ripartiti tra il mercato di Hong-Kong e, in percentuali minime, tra quelli di USA e Fiji.

Analisi storica

Il fondo, dal 2008 al 2015, ha sostanzialmente riprodotto l’andamento del benchmark Azionari Cina, riportando tuttavia qualche oscillazione maggiormente accentuata rispetto all’indice. Dal 2015, invece, il gestore ha saputo sovraperformare l’andamento dell’indice di riferimento. Il rendimento del fondo, compatibilmente con le fasi di mercato alle quali tale andamento è particolarmente correlato, è buono, tra i migliori della sua categoria, si posiziona infatti nel primo quartile della propria classe su tutti gli orizzonti temporali da 1 a 5 anni. Il rendimento dal 2008 ad oggi è superiore al 270%, corrispondente ad un rendimento annuo del 14%. Tali rendimenti sono accostati a fasi di draw down altrettanto importanti: su un orizzonte di 10 anni il draw down massimo registrato (secondo-terzo trimestre 2015) é pari al 43.06%. Nella seconda metà dell’anno corrente il mercato cinese ha vissuto una fase non particolarmente brillante, causata dall’inasprimento dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, che ha fatto registrare il draw down massimo a 1-3 anni, pari al 25.32%. Tuttavia il rendimento nel breve periodo (3 anni) rimane interessante, assestandosi al 42.69%, corrispondente ad un rendimento annualizzato del 12.53%. Gli indici di Sharpe e di Sortino applicati al fondo non esprimono risultati significativi nel breve periodo, tuttavia il fondo si distingue dai suoi competitors posizionandosi nel secondo quintile per volatilità assoluta e nel primo quintile per quanto concerne la volatilità negativa. Analizzando invece la situazione dei suddetti indici su orizzonti temporali più ampi (3-5 anni) si nota un netto miglioramento dei rapporti di rendimento-rischio, consentendo al prodotto in questione di collocarsi stabilmente tra i migliori 20 fondi tra quelli presi in analisi da FIDA. Il fondo non è dunque adatto ad investitori che desiderano un ritorno in orizzonti temporali ridotti o che necessitano di liquidità nel breve periodo, in quanto la politica dello strumento non prevede la distribuzione di dividendi, bensì l’accumulo del capitale.

Analisi competitiva

Nel paragrafo precedente è stata esaminata la correlazione presenta tra il fondo e il benchmark Azionari Cina proposto da FIDA; se confrontato invece con l’MSCI World Index (USD) è evidente come sia nel lungo periodo che su un orizzonte temporale di 3-5 anni il fondo proposto abbia sovraperformato rispetto a tale indice e dunque all’economia mondiale nel suo complesso. Muovendo invece l’attenzione al raffronto con gli altri fondi della categoria, quello selezionato risulta essere tra i migliori su tutti gli orizzonti temporali, posizionandosi quasi sempre nel primo o secondo quintile per tutti i parametri di riferimento.

Giudizio

Lo strumento nel passato ha garantito degli ottimi rendimenti ai propri azionisti, sapendo comunque mantenere un ragionevole rapporto rendimento-volatilità, nonostante gli elevati rischi insiti nell’investire in un Paese considerato ancora “emergente” sino a pochi anni or sono e in aperta guerra commerciale con la prima potenza a livello mondiale. Come suggerito precedentemente l’ottica di investimento per chi decidesse di acquistare lo strumento in questione dev’essere di medio-lungo periodo, auspicando nella distensione dei rapporti politici e commerciali tra USA e Cina. Inoltre, poiché il fondo investe principalmente in azioni di società cinesi, è fondamentale tenere ben presente i rischi ai quali tali strumenti espongono e combinarli con le incertezze legate ai tassi di cambio. Infine è opportuno considerare l’esposizione del fondo a tutta una serie di rischi caratteristici delle economie emergenti legati ad una potenziale minore trasparenza ed efficienza del mercato, a particolari vincoli normativi, alla possibile illiquidità di alcuni strumenti e ad un difficile contesto socio-politico. Pertanto il fondo è consigliabile per investimenti di lungo periodo realizzati da investitori ben consapevoli dell’elevato grado di rischio al quale tale strumento espone.

Costi e struttura del comparto

La quota minima scambiabile corrisponde allo 0.1% del NAV ed è prevista una commissione di ingresso massima del 3% dell’investimento effettuato, applicata a discrezione del distributore. La stessa aliquota massima viene applicata in caso di switch, mentre, relativamente alle commissioni di gestione annuali, esse ammontano all’1,87% del totale investito e non sono previste commissioni aggiuntive di performance o di uscita.

Ti interessano le ultime analisi? Le trovi qui.

UBS Lux Equity Fund china Opportunity P Cap – 08/11/2018 ultima modifica: 2018-11-08T11:08:52+01:00 da Manlio Bongiovanni
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Taggato in: Azionario, Cina, crescita cinese, Equity, Fondi, fondi internazionali, UBS

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