Concluse le analisi sui dati di fine aprile 2024.
Il mese si chiude con un bilancio negativo ed in controtendenza rispetto all’impostazione di medio periodo.
Le catogorie azionarie a carattere geografico chiudono il periodo in media poco sotto alla parità; solo il 30% è in positivo ed è rappresentato perlopiù da economie in vie di sviluppo asiatiche ed europee, in particolare la Turchia; a cedere terreno sono, oltre a Indonesia e Brasile, gli Usa e il Giappone.
Anche le specializzazioni settoriali denunciano diverse difficoltà. Come spesso avviene in congiunture ribassiste, i metalli e minerali preziosi godono invece di ottimi volumi ed allungano di oltre l’8% nel mese. Sono i comparti tecnologici a patire maggiormente, mentre quelli focalizzati su tematiche ESG, pur in rosso, dimostrano una certa tenuta.
Ancor più critico lo scenario sulle categorie obbligazionarie, l’84% delle quali mostra il segno meno. La perdita media sfiora il punto percentuale. Tra i pochi indici in positivo, trascinati dall’equity cinese, troviamo i convertibili Asia Pacifico e gli obbligazionari in renminbi, mentre lo Yen giapponese contrassegna le peggiori posizioni in classifica. In generale a tenere sono i monetari, le scadenze brevi ed i tassi nominali elevati.
In termini di strategie, il focus sulle commodities si è rivelato vincente e ciò è corroborato anche dalle analisi sui prodotti passivi.